Tra la filantropia ed il fondo d’investimento, si colloca un sistema innovativo e sicuramente molto particolare, è una formula di Venture Capital Sociale che non opera nei classici settori legati alla tecnologia dell’industria o dell’informatica, bensì, lavora per la creazione di nuovi modelli di servizio.
È la storia di Oltre Venture, una società che investe nell’innovazione sociale, una pratica decisamente insolita in Italia, ma che grazie al monito fornito dai pionieri di Oltre, si sta diffondendo anche nel nostro Paese, dopo aver avuto grande successo negli Stati Uniti. Tutto gira intorno al concetto di Impact Investing, si tratta di investimenti con un necessario ritorno finanziario, ma, al contempo, che presentano un impatto sociale misurabile. Per impatto sociale possiamo intendere un’ampia area che riguarda soprattutto i settori della sostenibilità e dell’ambiente, investire in questi ambiti significa credere nella realizzazione di nuovi modelli di business, che oltre ad una fonte di guadagno, rappresentino una guida verso un futuro migliore per il nostro pianeta. Con questi prerequisiti Luciano Balbo e Lorenzo Allevi, fondano Oltre Venture, una società d’investimento decisamente handsome, per dirla all’americana, ovvero operativa ed attiva fin dai primi passi, al fianco dell’impresa incubata: un’assistenza che parte da lontano, proprio dall’idea iniziale. Questo sistema permette agli imprenditori che hanno una buona idea di capire subito la fattibilità del progetto e gli sbocchi che potrebbe avere in termini di ritorno finanziario. Nel 2005 nasce Oltre 1, il primo fondo d’investimento, smuove piccoli capitali, ma fin dall’inizio i due ideatori notano delle prospettive di crescita, iniziano a presentare ed illustrare il loro modello a diversi investitori e riescono ad avere a disposizione margini importanti per poter allargare le vedute. Ecco che nasce Oltre 2, nel 2016, iniziando ad operare nel settore turistico, precisamente a Palermo, per poi passare alla Puglia, cercando di aiutare la crescita dell’offerta turistica, a sostegno della microimprenditoria locale.
“In un periodo storico così complicato, dal punto di vista di guadagni e profitti, in un momento di difficoltà per la scarsità di lavoro, per le problematiche legate all’immigrazione ed al disagio sociale, investire in società che propongono nuovi modelli di servizio, è il modo migliore per avere un ritorno economico, unito ad un’importante componente etica di sviluppo e progresso.” Spiega Lorenzo Allevi, co-fondatore ed Amministratore Delegato della società, intervistato da business.it.
Ed ecco che, dopo un utile preambolo sulle caratteristiche di questa speciale Venture Capital Sociale, arriviamo a capire il legame tra Oltre ed il progetto Sfera, di cui abbiamo dettagliatamente parlato nelle scorse settimane.
“Incontrammo Luigi Galimberti, (imprenditore maremmano ideatore di Sfera ndr) circa un anno fa, ci presentò il suo progetto di realizzare una grande serra idroponica in grado di ridurre sensibilmente l’impatto ambientale ed i consumi, e di aumentare la produttività della terra. Da subito, l’idea ci sembrò estremamente interessante, anche se dovevamo verificarne l’attuabilità”
Questa è la prima fase del lavoro di Oltre Venture: riuscire a determinare la fattibilità del progetto, sia in termini di realizzazione, sia in termini di futuro ritorno economico. Per questo il primo passo consiste in un importante e dettagliato studio dell’idea, che, nel caso di Sfera, ha richiesto una cospicua somma di partenza di 150mila euro, con la consulenza della più illustre università del settore, l’olandese Wageningen University, specializzata in studi agrari.
“Il progetto di Galimberti ci è apparso come un modello di business veramente innovativo. La serra idroponica è un sistema già adottato da piccoli imprenditori agricoli, ma mai riportato su grande scala: l’obiettivo di applicare processi industriali all’agricoltura risultava decisamente interessante. Mettere in fila delle tecnologie, farle funzionare a catena, lavorando su grandi dimensioni, è una sfida che potrebbe aprire dei grandi orizzonti, soprattutto per i vantaggi a livello produttivo e di consumi. Innanzitutto abbiamo capito che con questo sistema saremmo stati in grado di consumare 1/10 dell’acqua rispetto alle serre tradizionali, inoltre la produzione avrebbe risolto problematiche legate all’uso di trattamenti e pesticidi, ed un intervento deciso nei confronti di una vera e propria piaga sociale.”
Non troppo tempo fa, il The Guardian, ha denunciato un’enorme giro d’affari illecito italiano, intorno alla raccolta dei pomodori, un intero sistema in mano al cosiddetto caporalato che prevede l’impiego di migliaia di lavoratori in nero, ovviamente non assicurati e mal retribuiti. Secondo Allevi, il progetto Sfera, potrebbe avere ottime ripercussioni anche in quest’ambito, dal momento che l’alta produttività, i bassi consumi e la volontà di agire nel progresso sociale, rappresenterebbero una garanzia per la trasparenza e la legalità nell’inquadramento dei lavoratori.
Ecco che, verificate le potenzialità dell’idea, si è passati al reperimento di altri fondi per assistere l’imprenditore Galimberti nel rincorrere il suo sogno. Sono stati coinvolti da Oltre Venture altri investitori, convinti della buona riuscita del progetto ed è stato assicurato anche l’intervento della banca Icrea, accumulando i capitali utili per partire con i lavori di realizzazione della serra, che potrebbe inaugurare un nuovo sistema operativo agricolo.
“Si tratterebbe di una vera rivoluzione nel campo della produzione e della riduzione dei consumi, un vero sistema di riferimento da esportare per aiutare il progresso del settore. Questa è la ‘mission’ di Oltre Venture: incentivare l’innovazione sociale, creare nuovi modelli di business che siano replicabili e che incentivino lo sviluppo. Seguiamo passo per passo l’inizio del percorso di un imprenditore, che naturalmente deve avere il ruolo trainante, di primo piano, adoperandosi per la realizzazione dell’idea. Il nostro compito è assistere, favorire e garantire un ritorno d’investimento.”
Oltre Venture non è una società filantropica, senza ipocrisie, si propone di creare un business, un giro d’affari che sia però un po’ diverso dai classici modelli, un sistema che coniughi il guadagno al progresso ed all’innovazione sociale.
I fondatori di Oltre Venture Luciano Balbo e Lorenzo Allevi
Leggi anche: Sfera: la serra agricola 4.0 avvia un’isola di pura innovazione nella Maremma toscana