Nel carcere Borgata Vecchia di Civitavecchia (Roma) si è tenuta la cerimonia nuziale tra Mario Pincarelli e Laura Roffo. Quando la notizia è trapelata sulla stampa, la sposa novella e la sua famiglia hanno manifestato preoccupazione per il risalto mediatico della vicenda. E la tensione è sfociata proprio all’arrivo della promessa sposta in carcere, quando i giornalisti l’hanno avvicinata per scattare alcune foto.
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Chi sono Pincarelli e Roffo
Il ventiquattrenne Mario Pincarelli è stato condannato a 21 anni di carcere per il concorso in omicidio di Willy Monteiro Duarte, nel 2020, insieme ai due fratelli Bianchi e a Francesco Belleggia. Monteiro fu massacrato di colpi dai quattro e morì in pochi istanti, dopo essere intervenuto per difendere una ragazza che i condannati stavano importunando.
La donna che ha sposato, Laura Roffo, ha 28 anni e risiede a Bracciano. Ha dichiarato di essersi innamorata di Pincarelli dopo averlo visto al telegiornale. Da lì è nata una fitta corrispondenza e sono avvenuti i primi incontri.
La cerimonia nuziale
Roffo è arrivata questa mattina con una Fiat 500 nera, con un abito color rosa confetto e un velo dello stesso colore. Per non farsi riprendere dalle telecamere, le hanno dato una giacca scura che le copre ulteriormente il volto. Il suo testimone è un parente stretto.
La testimone dello sposo, invece, è la sua legale, Loredana Mazzenga. “Sono una professionista, ma anche un essere umano”, ha dichiarato Mazzenga, spiegando perché ha scelto di ricoprire questo ruolo. Unica a parlare con la stampa, l’avvocata ha aggiunto che Roffo “è tanto convinta. Sorprendentemente è convinta di questa sua decisione”. E lo sposo, Pincarelli, “voleva avere questa esperienza, nulla di più”.
La sposa sa che ci vorrà del tempo prima di poter incontrare nuovamente il marito, “ma ha detto che lo aspetterà e che sa che lui è innocente”.
L’aggressione ai giornalisti
Come si immaginava, la notizia del matrimonio ha attirato una nutrita schiera di giornalisti, che sono stati aggrediti con pugni, calci e sputi da un parente della sposa. La presenza della stampa non era in alcun modo gradita e tollerata e ha costretto Laura Roffo a un’ulteriore copertura prima di raggiungere l’ingresso della casa circondariale.