Protetta da un paravento, dopo aver chiesto di non essere visibile, la ragazza italo-inglese si è seduta davanti ai giudici della Corte d’Assise di Milano. Lei è l’altra. L’amante di Alessandro Impagnatiello, il barman accusato dell’omicidio di Giulia Tramontano, uccisa incinta di sette mesi del loro bambino.
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“Volevo aiutare Giulia”
Allegra C. ha spiegato che l’imputato 31enne le aveva detto di essersi lasciato con Giulia. Quando si è accorta che non era vero – “non sapendo come gestire la situazione” – ha deciso di aiutarla: “Volevo farle capire cosa stava succedendo”. Francesca ha parlato più volte degli “inganni” di Impagnatiello e ha pianto a tratti durante la deposizione. L’imputato invece era in gabbia, con la testa abbassata. Chiamate a deporre anche la sorella Chiara Tramontano e la madre della ragazza uccisa, così come la madre e il fratello di Impagnatiello. Il processo si è aperto lo scorso 18 gennaio.
Quella di Allegra, ex collega di Impagnatiello in un bar di Milano, è una testimonianza chiave. Il 27 maggio 2023 le due ragazze si incontrarono e discussero della loro situazione. Poi si salutarono e Tramontano tornò nella casa che condivideva con Impagnatiello, a Senago. L’altra ragazza provò a contattarla, senza mai ricevere risposta. Quella fu la sera dell’omicidio. Impagnatiello, ha spiegato la ragazza, diceva che Tramontano “era bipolare” e che “voleva farsi del male”. Le aveva rivelato che la fidanzata fosse incinta, negando però di essere il padre. Per convincerla puntò su un test del Dna finto, da lei poi scoperto sul tablet di Impagnatiello. Anche lei rimase incinta di Impagnatiello, ma decise di abortire.
L’efferato omicidio di Giulia Tramontano
Secondo quanto ricostruito, Impagnatiello, 31 anni, la sera del 27 maggio 2023 ha afferrato un coltello da cucina e colpito la compagna con 37 coltellate. Poi ha provato a bruciare il corpo nella vasca da bagno, prima di trascinarlo lungo le scale e nasconderlo in garage. In un secondo momento, dopo aver di nuovo cercato di bruciarlo, lo ha avvolto in buste di plastica per portarlo in un anfratto dietro al box di casa. Fermato il 1° giugno 2023, ha confessato il delitto.