Nonostante l’arresto del presunto assassino, le indagini sull’omicidio di Michelle Causo a Primavalle proseguono in maniera serrata. Lo scopo degli inquirenti è quello di scoprire il vero movente del delitto e se il killer di origini srilankesi sia stato aiutato da qualche complice. Intanto, secondo quanto riporta il Corriere della Sera che cita fonti vicine all’inchiesta, spunta una nuova pista investigativa: non si esclude che il movente del delitto di Michelle possa essere riconducibile a presunti ricatti sui social dell’arrestato ai danni di alcune ragazzine.
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Omicidio Michelle Causo: la pista dei ricatti alle ragazzine
Il movente del delitto di Michelle Causo a Primavalle resta ancora un mistero. Anche se, durante l’interrogatorio di garanzia, il presunto assassino, le cui iniziali del nome sono O.S.D., ha ammesso di avere ammazzato la 17enne perché aveva contratto un debito di droga con lei di 20-30 euro. Gli investigatori non escludono questa ipotesi. Ma si chiedono ancora perché il killer abbia massacrato la sua vittima con una ventina di coltellate. Tra le altre ipotesi, allora, spunta anche quella di una lite tra giovani a causa dei presunti ricatti che O. avrebbe fatto sui social nei confronti di alcune ragazzine della zona.
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Intanto, prima dei funerali, che si terranno alle ore 11 di questa mattina nella chiesa di via Torrevecchia, i genitori di Michelle Causo hanno chiesto agli organi di stampa silenzio per rispetto della figlia. Per il momento non vogliono più sentire parlare delle indagini sul delitto di Primavalle. Compreso il discorso sulla nuova presunta pista legata ai ricatti del killer ad alcune ragazzine.
Inoltre, in una nota diffusa ieri dagli avvocati Claudia Di Brigida e Antonio Nebuloso, per conto e nell’interesse della famiglia della 17enne di Primavalle, nonostante venga espresso “apprezzamento per le tantissime manifestazioni di solidarietà e cordoglio nei confronti della povera Michelle Causo”, si chiede “alla luce delle dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa da più persone, in particolare da coetanei della ragazza, dalle quali emergerebbero fantasiose ricostruzioni circa il movente del reato, tali persino, in alcuni casi, da pregiudicare l’onore e il decoro della vittima e tenuto conto, peraltro, dello stato, a oggi embrionale, delle indagini giudiziarie, si chiede di serbare un compassionevole silenzio, onde onorare al meglio il ricordo di Michelle, nel rispetto dell’inconsolabile dolore dei suoi famigliari”.
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