Toccategli tutto ma non il suo amico Orban. Matteo Salvini indossa l’armatura e scende sul campo di battaglia al fiaco del suo alleato ungherese che è sotto tiro per la legge contro gli omosessuali: “Ogni Stato sia libero di decidere sulla propria organizzazione scolastica e universitaria, sull’organizzazione della giustizia, non capisco le intromissioni”: così Matteo Salvini a proposito della legge contro la “promozione dell’omosessualità” varata nell’Ungheria del premier Viktor Orban. (Continua a leggere dopo la foto)
“Io me la sono letta la legge ungherese”, ha detto ancora Salvini. Poi, parlando del Ddl Zan ha chiarito che “la palla sta nel campo del Pd: noi, la Lega e tutto il centrodestra, siamo pronti a sederci attorno a un tavolo per risolvere tutti i problemi di questa legge”. E avverte: “Senza il dialogo sul Ddl Zan il provvedimento contro l’omofobia non passa. Noi siamo disposti domani a chiudere un testo che punisca violenze e abusi e non inventi reati di opinione”. (Continua a leggere dopo la foto)
Aggiunge ancora Salvini: “Se Pd e M5s continueranno nella battaglia ideologica, nella volontà di chiudersi nel proprio recinto la legge non si approva”. E a proposito di intromissioni (che poco prima aveva detto non essere accettabili), Salvini con la sua solita coerenza dice: “Io sto col Vaticano”. Perché quella non è stata un’intromissione, vero? Il Vaticano ha infatti chiesto allo Stato italiano di modificare il ddl Zan contro l’omotransfobia perché violerebbe il Concordato. (Continua a leggere dopo la foto)
“Io sono contento: le richieste della Chiesa sono, molto umilmente, le nostre. Vogliamo un testo che punisca pesantemente ogni discriminazione e abuso, togliendo gli argomenti divisivi: i bimbi, la scuola e l’educazione, che spetta alla famiglia, oltre ai reati di opinione”, ha detto il leader leghista.
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