Nuovo allarme virus lanciato dall’Organizzazione mondiale della Sanità. L’Oms avverte dei rischi legati alla psittacosi, un’infezione respiratoria causata dalla Chlamydophila psittaci (C. psittaci), legata a un batterio che infetta principalmente gli uccelli e che, in questo periodo, si è manifestata soprattutto in alcuni Paesi dell’Ue. Segnalato un aumento dei casi sull’uomo. E ci sono già cinque morti. Fabrizio Pregliasco preoccupato.
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Sono state Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Paesi Bassi a segnalare per primi a febbraio all’Oms di aver rilevato una tendenza in netta crescita dei casi di psittacosi nel 2023 e all’inizio del 2024. I casi segnalati sarebbero legati quasi tutti all’esposizione a uccelli selvatici o domestici. L’uomo può infatti infettarsi attraverso il contatto con le secrezioni di uccelli infetti. Per questo le categorie più a rischio sono chi lavora con uccelli da compagnia o pollame, veterinari, proprietari di uccelli da compagnia e giardinieri. L’Organizzazione mondiale della sanità, si legge in una nota, “continua a monitorare la situazione e, sulla base delle informazioni disponibili, al momento valuta basso il rischio rappresentato da questo evento infettivo”.
Pregliasco e Andreoni preoccupati dalla psittacosi
“La psittacosi, malattia respiratoria causata da un batterio che infetta soprattutto gli uccelli, nell’uomo, può provocare anche forme gravi che portano alla morte. – avverte Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università Statale di Milano – Bene dunque l’alert lanciato dall’Oms su un aumento dei casi umani in Ue, perché la comunicazione tempestiva di questi rischi può aiutarci a strutturare interventi il più possibile anticipatori di un’eventuale nuova emergenza infettiva. Bisogna accogliere questi alert con senso di responsabilità e attenzione, senza eccedere negli allarmismi, ma nemmeno sottovalutandoli. Viviamo in un ecosistema fatto di continue interazioni tra virus, batteri, animali e uomo”, conclude.
“La psittacosi è una malattia respiratoria causata da un batterio che infetta soprattutto gli uccelli. – s piega Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) -In Italia è registrata in modo sporadico soprattutto nei volatili selvatici. Ma questo alert dell’Oms deve fare porre maggiore attenzione a chi possiede piccoli volatili in cattività dentro casa, quindi osservarli se stanno male e soprattutto non toccarli. Come non vanno toccati se nei parchi o per strada vediamo uccelli che stanno male. È una malattia comunque rara alle nostre latitudini ma si trasmette per via respiratoria, il contatto però delle mani con il volatile è un rischio da non correre”.