Matteo Salvini aveva detto più volte che ogni sua decisione presa in tema migranti ai tempi del governo gialloverde era perfettamente condivisa con i suoi colleghi dell’esecutivo. E invece, ecco arrivare la notizia che smentisce la versione della Lega sul caso della Ong spagnola Open Arms, per il quale l’ex ministro dell’Interno rischia di finire a processo: Giuseppe Conte, secondo i giudici, avrebbe sollecitato più volte di concedere lo sbarco per i 160 migranti bloccati sulla nave umanitaria, tra cui diversi minori non accompagnati. A provarlo uno scambio di lettere tra i due.
L’accusa del tribunale dei ministri di Palermo, contenuta in 114 pagine, chiede quindi di procedere nei confronti del leader leghista per sequestro di persona e abuso in atti d’ufficio: secondo i giudici la violazione delle convenzioni internazionali e l’abuso dei poteri di ministro per cui Salvini avrebbe cercato di bloccare lo sbarco dei naufraghi sarebbe da imputare unicamente alla volontà del segretario del Carroccio, in quanto Conte da parte sua avrebbe invece chiesto diverse volte lo sbarco immediato dei minori a bordo.
Stando alla richiesta di autorizzazione a procedere pubblicata da Adnkronos, il 14 agosto scorso Conte avrebbe invitato il titolare del Viminale “ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti sull’imbarcazione”: una nota a cui Salvini aveva risposto declinando “ogni responsabilità al riguardo, evidenziando che i minori a bordo della nave spagnola dovevano ritenersi soggetti alla giurisdizione dello Stato di bandiera anche con riferimento alla tutela dei loro diritti umani”.
Nelle carte si legge anche: “È dello stesso giorno la nota di risposta del ministro Salvini alla richiesta, avanzata congiuntamente in data 8.8.2019 dal Presidente del Tribunale per i Minori di Palermo e dal Procuratore della Repubblica presso lo stesso Tribunale, di informazioni circa i provvedimenti che il Governo intendesse adottare con riferimento ai minori non accompagnati trasportati a bordo della Open Arms: nota con cui il ministro dell’Interno, ribadendo la sussistenza della giurisdizione spagnola in materia, tornava a declinare ogni competenza ad assumere provvedimenti in ordine alla protezione di detti soggetti”.
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