Ora che l’amico Salvini è al governo con gli europeisti guidati da Draghi, il leader dell’Ungheria, Viktor Orbán, passa al corteggiamento della Meloni, e lo fa – da vecchio “romantico” – con un lettera. Pronti “a cooperare” con Fratelli d’Italia, perché “servono compagni di battaglia affidabili che abbiano una visione comune del mondo e diano risposte simili alle sfide dei nostri tempi”. È il messaggio inviato dal premier ungherese Viktor Orbán alla leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni in una lettera “per ribadire la nostra disponibilità a cooperare con lei e il suo partito”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Onorevole presidente – scrive Orbán nella lettera resa nota dall’ufficio stampa di FdI – vorrei cogliere l’occasione in questo periodo difficile per ribadire la nostra disponibilità a cooperare con lei e il suo partito. Dopo aver passato sedici anni all’opposizione, ho imparato che la vittoria non è mai definitiva e la sconfitta non è mai fatale. Conta una cosa sola: se siamo pronti a continuare la lotta. A tal proposito servono compagni di battaglia affidabili che abbiano una visione comune del mondo e diano risposte simili alle sfide dei nostri tempi”. (Continua a leggere dopo la foto)
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“Auspico che la cooperazione tra Fidesz – Alleanza Civica Ungherese e Fratelli d’Italia – aggiunge Orban – continuerà anche in futuro e che riusciremo a mantenere le nostre relazioni di amicizia basate sulla politica del buon senso, sui valori cristiani e conservatori. Le auguro molta forza per fronteggiare le sfide che si prospettano e tanto successo e buona salute nell’affrontare i suoi impegni carichi di responsabilità”, conclude il premier ungherese. (Continua a leggere dopo la foto)
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Meloni e Orbán condividono idee simili sull’Europa. Il premier nazionalconservatore ungherese è in costante conflitto con Bruxelles (sui migranti e non solo). Ora che la leader di FdI è l’unico partito del centrodestra a trovarsi da solo all’opposizione con il governo Draghi, è arrivata la lettera di solidarietà dal premier ungherese, che qualche giorno fa ha silenziato Klubrádio, l’ultima radio libera del Paese, l’unica critica nei confronti del governo.
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