Prendi i soldi (no vax) e scappa. Sono in programma a Roma due manifestazioni indette da vari gruppi e comitati no vax. Ma a pochi giorni dall’evento, qualcosa sembra essersi rotto tra gli organizzatori dell’iniziale unica manifestazione nazionale, e sembra essere scoppiata una vera e propria faida che ha portato non solo a una netta spaccatura all’interno del mondo dei cosiddetti free vax, ma anche alla sparizione delle somme donate dai genitori per finanziare la manifestazione.
Tutto inizia lo scorso 2 maggio, quando ideatori e promotori – unici referenti per la raccolta dei fondi necessari a coprire le spese per l’evento – hanno lanciato delle accuse: i fondi raccolti nel corso delle settimane da G.S. e A.C. sarebbero spariti nel nulla e i due attivisti si sarebbero perfino cancellati dai social dopo aver annunciato di aver passato le redini dell’organizzazione.
A quanto pare, i due organizzatori sembrano non aver affatto pagato le somme dovute a titolo di acconto per il noleggio di impianti e del palco da utilizzare durante l’evento dell’8 maggio e non avrebbero affatto consegnato la “cassa” come invece promesso qualche giorno prima. Tutti i fondi raccolti, infatti, sono stati convogliati sin dall’inizio sulla Poste Pay privata di G.S. a cui solo lei stessa aveva accesso.
Molti attivisti no vax sospettano che G.S., giovane immunodepressa e fervente sostenitrice di teorie negazioniste su Hiv e Aids da qualche tempo fidanzata con A.C., sarebbe stata strumentalizzata e soggiogata proprio dal compagno e non sarebbe l’ideatrice della truffa dei fondi.
G.S., prima di cancellarsi da Facebook, ha provato a dare delle spiegazioni, dichiarando che non avrebbe ancora in mano le varie fatture relative alle spese perché sarebbero state emesse il giorno della manifestazioni direttamente dal service, comprensive degli acconti già erogati per bloccare l’affitto delle varie attrezzature e di avere dei problemi a rendicontare puntualmente tutte le spese sostenute dall’organizzazione perché molti scontrini e prove di pagamento sarebbero andate perse.
Dal canto suo, invece, A.T. ha pubblicamente sostenuto che nulla sarebbe stato affittato e tanto meno sarebbero state versate le relative caparre e acconti da G.S. Al momento non si sa con certezza quanti soldi abbiano ricevuto i due ex organizzatori della manifestazione dell’8 maggio, quel che però sembra ormai certo è che quei soldi non verranno utilizzati per finanziare l’evento come inizialmente promesso.
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