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Ornella Vanoni si confessa a Belve: “Amo donne e canne”

Ultima puntata col botto quella di Belve. Protagonisti della trasmissione di Rai 2, condotta da Francesca Fagnani, stavolta sono l’attore Claudio Amendola e la cantante Ornella Vanoni. Il primo ammette senza troppi problemi di avere fatto uso di cocaina durante la sua vita. La seconda, invece, si apre completamente alla sua intervistatrice, rivelando anche il suo amore sconfinato per le canne e per le donne.
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Ornella Vanoni a Belve

Ornella Vanoni a Belve

“Ad un certo punto della mia vita non dormivo più. – confessa Ornella Vanoni a Belve – Mio padre mi fece fare perfino la cura del sonno: ero disperata. Finché un giorno mi hanno fatto fumare una canna e ho capito che era la mia medicina. Quando cammino per strada, i ragazzi mi urlano che sanno rollare le canne da dio e vogliono venire a farmi da badante”, ironizza. “Una volta mi è capitato di essere fischiata. – ricorda poi – Stavo cantando in una piazza molto grande e mi sembravano che le persone stessero urlando ‘Mina, Mina!’. Invece mi urlavano ‘Diva!’. Io mi sono arrabbiata e li ho chiamati stron**. Non ammetto le mancanze di rispetto”.

L’amore per canne e donne della Vanoni

“Non ho accettato ‘Grande Grande’ perché pensavo fosse volgare. – Ornella Vanoni torna sul suo rapporto con Mina – L’ha fatta Mina ed è diventata un successo. Secondo me si riferiva a quello. Sarò io che penso male. L’unica collega che ho molto frequentato è Mina. Lei giocava a carte, molto, e cercava di insegnarmi. A me le carte cadono dalle mani. Rispetto a lei mi sentivo la numero due. Poi ho capito che eravamo tutte e due brave ma diverse”. La Vanoni parla anche del suo rapporto saffico con le donne: “Una è stata una grande amicizia che è durata tanti anni. Un’altra è durata meno. A me però il sesso femminile non interessa molto, infatti le ho fatte soffrire. Io mi innamoro della persona, in quell’altra cosa non sono molto brava”.

“A un certo punto ho capito di piacere troppo agli uomini e infatti le donne non mi hanno amato a lungo. – ricorda ancora Ornella Vanoni – Mi dispiaceva perché a me piacciono le donne. Ero una donna che emanava un grande erotismo, una forte sensualità. Mi chiamavano cu** d’oro, chia**e parlanti. In casa giravo nuda e molti mi dicevano di avermi visto dalle finestre. In un periodo avevo due paia di mutande e le usavo con parsimonia, sia in casa che fuori. Uscivo con la gonna e i tacchi a spillo. Bisogna avere per forza le mutande?”, conclude così la sua intervista a Belve.
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