Ai tempi del Covid-19 in ospedale sta accadendo ormai qualsiasi cosa, come dichiarare deceduta una persona facendo adoperare i familiari con il servizio di onoranze funebri, per poi scoprire che il paziente è in realtà vivo e vegeto. La vicenda tanto macabra quanto a lieto fine è accaduta a Sora, in provincia di Frosinone. Da quanto si apprende da Repubblica, dall’ospedale comunicano a moglie e figli che il loro congiunto ricoverato è deceduto. La famiglia a quel punto attiva il servizio di onoranze funebri per l’affissione di manifesti a lutto nelle strade del paese.. ma lui è vivo. Sempre ricoverato, ma perlappunto vivo. Per di più il paziente “risorto” stava facendo colazione a letto, in reparto.
I protagonisti di questa insolita vicenda sono i componenti di una famiglia che svegliati nel cuore della notte dai carabinieri ai quali era stato chiesto di contattare la famiglia dell’uomo, apprendono che il loro parente da giorni ricoverato al
Santissima Trinità è deceduto. Come si conviene in questi casi, i familiari hanno subito dato incarico alla ditta delle onoranze funebri di provvedere ai manifesti di annuncio luttuoso in tutta Sora. L’agenzia si procura la foto del deceduto, ricomposto e già nella bara, e qui si capisce che non è il loro amato congiunto, che si scoprirà essere poi in reparto a fare colazione.
“Ieri sera ci hanno chiamato i carabinieri per dire che era morto mio suocero – racconta la nuora dell’anziano dato per morto – dicendo che l’ospedale aveva chiesto il loro intervento non essendo stato lasciato recapito. Una cosa impossibile, ma siamo comunque corsi in ospedale, dove non ce l’hanno fatto vedere. A quel punto abbiamo chiamato l’agenzia di pompe funebri, scoprendo infine che non era lui. E fino alle 10 di questa mattina nessuno si era accorto che la vittima non era mio suocero e non si sa chi è quel povero anziano. E’ da ieri notte che stiamo correndo. Non è possibile”.
A quanto pare dall’ospedale sarebbe stato dato un nome sbagliato ai carabinieri. Per non avere dubbi, i parenti dell’anziano fortunatamente vivo e vegeto hanno inoltre fatto spogliare la salma, per verificare se avesse una ferita di guerra che avrebbe consentito di identificare senza ombra di dubbio il loro congiunto. Non trovando traccia di quella profonda ferita hanno così avuto la definitiva conferma che si era trattato di un terribile errore e resta ora da individuare l’identità della vera vittima.
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