Vai al contenuto

Pablo Isla: il re di Zara incoronato da Harvard

Pablo Isla, classe 1964, una Laure in legge alla Complutense University di Madrid, tra i più antichi e prestigiosi atenei d’Europa, è a capo di Inditex dal 2005. Presidente e Amministratore Delegato del colosso di abbigliamento spagnolo che controlla i brand Zara, Pull & Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho e Uterqüe, ha scalato la classifica stilata dall’Harvard Business Review, raggiungendo il primo posto tra i CEO più performanti dell’anno. Isla, un esponente della moda, balza dal terzo posto al primo, occupato l’anno scorso da Lars Rebien Sorensen di Novo Nordisk (health care). Stabile in seconda posizione Martin Soller di Wwp, realtà attiva nel settore advertising.

pablo-isla-harvard

Leggi anche: Imprenditore dell’anno, Remo Ruffini: la nuova frontiera del made in Italy e il ruolo di Moncler

Isla, già l’anno scorso aveva raggiunto il podio piazzandosi tra i primi 3 migliori leader 2016. “L’amministratore ha guidato l’azienda in un’espansione globale che ne ha aumentato il valore di mercato di sette volte, rendendola la più quotata società della Spagna”, ha ricordato in una nota lo staff dall’Harvard Business Review.

La classifica, sempre in evoluzione, da qualche tempo ha inglobato anche la valutazione delle performance ambientali, sociali e di governance. Questi fattori, che contano per il 20%, hanno catapultato Pablo Isla in cima a tutti, infatti, ha sottoscritto l’impegno a diventare “toxic free”, seguendo la campagna Detox lanciata nel 2011 da Greenpeace, liberando vestiti e accessori da sostanze nocive e ponendosi come obbiettivo una riduzione del 30% dei consumi energetici e del 50% del consumo di acqua entro il 2020, attestandosi nella classifica top di Greenpeace “l’avanguardia” (insieme a Benetton e H&M) ovvero le aziende che stanno guidando la rivoluzione del fashion pulito.

pablo-isla-harvardIn questi anni, il retailer spagnolo Inditex, che conta 7.504 store in 94 Paesi con oltre 162.000 dipendenti, si è distinto per aver migliorato il processo d’acquisto dei consumatori, con una migliore integrazione tra negozi fisici e online. Altra scelta vincente, il sistema di “prossimità di sourcing”, grazie al quale oltre il 50% del processo produttivo si svolge “in casa”, consentendo di tenere basse scorte di magazzino e di riuscire ad inseguire le nuove tendenze più velocemente di altri player del settore. Trasparenza di Inditex nella gestione, monitoraggio e controllo della propria catena di approvvigionamento hanno assicurato al leader il primo posto.

Leggi anche: Masayoshi Son il re delle startup e la sua scommessa da 100 miliardi

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure