Una decisione che ha fatto e continua a far discutere, quella dell’Europa di presentare le regole per la nuova “Digital finance strategy”, che sarà illustrata nei prossimi giorni dalla Commissione europea. Di cosa si tratta di preciso? Di una piccola rivoluzione che cambierà le nostre abitudini, in particolar modo quelle legate ai pagamenti digitali. Ecco allora, nel dettaglio, cosa ci aspetta nei prossimi mesi. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> Maxi concorso pubblico al via, diecimila nuovi assunti: ecco tutti i requisiti necessari per candidarsi
Il complesso di norme ha preso il nome di Psd3, figlio diretto della Psd2 introdotta 5 anni fa e che il mondo delle banche, non solo italiane, accolse con molte resistenze. Psd sta per Payment services directive, e riguarda i pagamenti digitali. Con la precendete normativa fu introdotto l’obbligo di condividere con terze parti, gratuitamente, i dati che gli istituti di credito conoscevano sulle attività della loro clientela. Un’operazione, però, alla fine quasi del tutto naufragata. (Continua a leggere dopo la foto)
Alle pagine del Corriere, Camilla Cionini Visani, direttrice generale di ItaliaFintech, ha spiegato: “A livello pratico ci attendiamo indicazioni su come verrà fatta l’implementazione delle norme, nella speranza che si possa arrivare ad una maggiore uniformità di regole tra i vari Paesi dell’Unione”. (Continua a leggere dopo la foto)
In attesa della presentazione ufficiale da parte della Commissione, molte associazioni di categoria hanno paventato il rischio che i dati sensibili degli utenti possano finire più facilmente in mano a terze parti, che sapranno così orientare meglio le rispettive offerte al consumatore. Con il rischio, però, di una privacy minore e di una maggiore invadenza, anche sul fronte delle proposte finanziarie che potremmo ricevere.
Ti potrebbe interessare anche: Scandalo finanziario in Vaticano, si allarga il processo