Secondo il rapporto di CRIBIS D&B, società nata dall’agenzia di rating italiana CRIF Ratings, i tempi che le aziende italiane impiegano per saldare i debiti contratti con altre imprese sono nettamente migliorati nel corso degli ultimi tempi. Nel primo trimestre dell’anno, i dati parlano di un calo del 12.1% nei ritardi di pagamento più gravi (ossia quelli che si fanno attendere per più di 30 giorni).
Si tratta di un segnale positivo che, tra le altre cose, evidenzia la presenza di una maggiore liquidità nelle casse delle imprese e quindi una loro maggior predisposizione a saldare le fatture secondo i tempi previsti.
Certo c’è ancora un 51.1% di imprese che non riesce a rispettare le scadenze, ma la ricerca dimostra che per quanto questa fetta di imprenditoria non sia puntuale nei pagamenti, alla fine riesca comunque a saldare il dovuto entro i primi 30 giorni di ritardo. Il 35.1% effettua invece con puntualità i pagamenti, mentre la cerchia delle imprese che pagano ancora con estremo ritardo è ora al 13.8%. Il quadro descritto da CRIBIS D&B è per lo più positivo, poiché rileva come quello appena registrato sul fronte dei tardi pagamenti sia il dato più basso degli ultimi sei anni: bisogna risalire al 2010 per trovare una situazione migliore, quando la percentuale delle imprese che pagavano con ritardi gravi era al 5.5%.
Il settore più esposto alla crisi risulta essere il commercio al dettaglio, con solo un’impresa su quattro che paga puntualmente. I settori che ha registrato una maggiore stabilità sul fronte dei pagamenti sono i trasporti e la distribuzione. Ma è tra i servizi finanziari che c’è la più elevata puntualità nei pagamenti, con un buon 45% di imprese che onora i debiti entro i tempi previsti, mentre l’edilizia registra una puntualità nei pagamenti nel 39.4% dei casi.
Vito Padella