A Palermo la Guardia di Finanza ha sequestrato una casa di riposo lager, arrestando sei donne accusate a vario titolo di maltrattamenti ai danni di anziani, bancarotta, riciclaggio e autoriciclaggio. Lo comunica l’Ansa. Gli investigatori hanno documentato, attraverso telecamere nascoste, decine di episodi con violenze fisiche e psicologiche nei confronti degli ospiti della casa di riposo: spintoni, calci e schiaffi accompagnati da insulti e ingiurie. Maltrattamenti che avrebbero indotto alcuni anziani perfino a atti di autolesionismo.
Gli anziani ospiti della casa di riposo “Bell’aurora”, sottoposti a vessazioni e soprusi di ogni genere che hanno provocato sconcerto tra gli stessi inquirenti, saranno adesso sottoposti anche a controlli medici visto che all’interno della struttura non sono mai state adottate le procedure per il contenimento del Coronavirus. Indagavano su una bancarotta, hanno scoperto una ospizio lager nel salotto buono di Palermo. I finanzieri del nucleo di polizia economico finanziaria hanno fatto scattare un blitz nella casa di riposo. Un blitz per liberare dieci anziani e arrestare l’amministratrice e cinque collaboratrici della struttura.
L’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Anna Battaglia ha svelato un “orrore quotidiano”, come lo chiama il gip Fabio Pilato nel suo provvedimento. Un telecamera nascosta ha registrato vessazioni di ogni tipo. “Se ti muovi di qua ti rompo una gamba così la smetti”, urlava una delle arrestate. Fra calci e schiaffi. “Devi morire, devi buttare il veleno – diceva un’altra dipendente – per quanto mi riguarda puoi crepare”.
Una situazione che aveva finito per esasperare gli ospiti della casa di riposo. Nei giorni scorsi, un’anziana ha tentato il suicidio, provando a lanciarsi dal balcone. In manette sono finite: Maria Cristina Catalano, 57 anni, che è accusata anche di bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio; Vincenza Bruno, 35 anni; Anna Monti, 52; Valeria La Barbera, 28; Rosaria Florio, 41; Antonina Di Liberto, 54, denunciata anche per false dichiarazioni, che avevano fatto scattare per il marito il reddito di cittadinanza.
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