Una dichiarazione che ha fatto rumore, e parecchio. Scatenando la reazione violenta dei social, con gli italiani imbufaliti a dare addosso a Paola Taverna, vicepresidente del Senato della Repubblica, per la sua uscita sul discusso tema della fattura elettronica, novità introdotta dal governo gialloverde dal gennaio 2019: “La balla che è complicato fare la fattura elettronica – ha scritto l’esponente del Movimento 5 Stelle su Twitter – è un’offesa all’intelligenza degli italiani. Forse chi tergiversa preferiva continuare a fare del nero?”.
Parole che hanno sì ricevuto l’apprezzamento dei fedelissimi ammiratori della senatrice, ma anche raccolto oltre 500 commenti di tono estremamente diverso: “Evidentemente non hai mai dovuto emettere una fattura elettronica” scrive un utente di nome Mario Zavarone. Gli fa eco un’altra, Andreina: “Prima di parlare a vanvera le consiglio uno stage di 6 mesi in un qualsiasi ufficio contabilità… poi ne riparliamo. Chi faceva nero prima, lo fa anche ora, ma con più soddisfazione”.
Parole che fotografano bene la situazione, con il provvedimento che non è decisamente riuscito, almeno per ora, a fare breccia nel cuore degli italiani. A scagliarsi contro l’e-fattura era stato in queste ore anche il deputato di Forza Italia Galeazzo Bignami sostenendo come, alla pari di altre riforme della pubblica amministrazione, si semplifica per gli uffici pubblici e si scaricano lavoro e oneri sul contribuente.
Allo stesso modo nelle scorse settimane Confindustria aveva lanciato un appello, sostenendo che sì la fattura elettronica avrebbe potuto portare benefici ma chiedendo anche di provvedere con tempestività ad avviare quel processo di semplificazione di cui le imprese hanno grande bisogno.
Un regalo agli evasori: fattura elettronica, cosa è sfuggito (di pericoloso) al governo