Sulle pagine di Repubblica Duilio Paolino, proprietario di un’azienda di macchinari agricoli a Cuneo, racconta di avere 64 dipendenti e di aver preso la decisione – quando ha capito che in fabbrica c’era malumore per 2 non vaccinati – di fare un suo personalissimo regolamento per gestire la situazione: “Operai no vax a casa, stipendio garantito ma non posso rischiare. Non andrò in rovina per questo, avere un focolaio in fabbrica sarebbe molto peggio. Spero che arrivino delle regole chiare”. (Continua a leggere dopo la foto)
“Quando torneranno dalle ferie – dice Paolino – spiegherò loro che o si vaccinano, o passano a mansioni lontano dai colleghi o stanno a casa e li pago lo stesso. Non andrò in rovina per questo: molto peggio sarebbe che qualcuno si ammalasse e lasciasse turni scoperti. Altri tre dipendenti che non si possono vaccinare per ragioni di salute non sono a contatto con i colleghi e non ci sono problemi”. Duilio Paolino racconta la reazione dei dipendenti: “Sa cosa mi ha scritto uno? Che ero un nazista perché discrimino le persone”. (Continua a leggere dopo la foto)
Racconta ancora Paolino: “Ma sarebbe discriminatorio anche creare spogliatoi separati per vaccinati e non. Allora ditemi come mi devo comportare”. A chi gli domanda se spera nel Green Pass, l’imprenditore risponde: ““Spero in regole chiare. Ma il Green Pass chiaro non lo è, anzi sembra fatto perché qualcuno trovi il modo di aggirarlo. È come con le tasse…”. A chi gli domanda “ha pensato che il virus può circolare anche tra vaccinati?”, replica: “Sì, ma io voglio fare tutto quello che posso per evitarlo. Non voglio essere denunciato se qualcuno si contagia al lavoro”.
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