Paolo Lugiato, consulente del settore clean tech, analizza il panorama del fotovoltaico in Italia
Enel torna ad investire con decisione sulle energie rinnovabili: dalla conferenza sul clima, il Ministro Galletti riconferma lo stop all’utilizzo del carbone in Italia, entro il 2025. A guidare la transizione saranno le risorse gassose e soprattutto il fotovoltaico. Ma come si trasformerà il mercato nei prossimi 12 anni? Lo abbiamo chiesto a Paolo Lugiato, sicuramente una delle menti più visionare del settore, già amministratore delegato di RTR, azienda leader nel panorama italiano.
Il primo boom si è scatenato grazie a Conto Energia, che agevolava la realizzazione di nuovi impianti, con la cessazione degli incentivi, il mercato ha visto rallentare la diffusione del fotovoltaico in Italia. Ma, in realtà, non ha mai smesso di svilupparsi e migliorarsi tecnologicamente, approdando ad una fase di maggiore maturità, basata sulla professionalità degli operatori. Abbiamo assistito ad ottimi risultati, per ciò che riguarda gli impianti residenziali, sostenuti dagli sgravi fiscali, con una grande crescita di domanda per l’autoconsumo, corroborata dal crollo dei prezzi dello storage. Molte aziende hanno investito in microgrid, diventando così indipendenti dalla rete. Infine, con la grid parity, le fonti rinnovabili hanno oggi lo stesso prezzo dell’energia tradizionale prodotta tramite fonti di energia tradizionali.
Dal punto di vista della tecnologia, quali cambiamenti hanno orientato il mercato del fotovoltaico in Italia e nel mondo e come lo influenzeranno?
Prima di tutto il costo delle installazioni è sceso di oltre l’80%. Se nel 2011 un impianto costava 5 milioni di euro a megawatt, oggi costa meno di 700mila euro. La situazione andrà sempre migliorando, grazie ai produttori industriali del Far East, in futuro crescerà quella che si chiama capacity addition, la velocità di espansione della produzione elettrica, per garantire il soddisfacimento della domanda. I pannelli si possono installare ovunque, in qualsiasi angolo del mondo, per questo vedremo una produzione sempre più decentrata e off-grid. Con questa tecnologia porteremo, entro il 2030, l’elettricità a 1,4 miliardi di persone che ancora non hanno accesso. Oggi in un villaggio del deserto del Sahara si può installare un impianto da 600 kWp, scollegato dalla rete, che fornisce energia all’intero villaggio e gli abitanti possono pagare tramite una carta telefonica prepagata.
Secondo lei, dottor Lugiato, l’inversione di rotta degli Stati Uniti sul taglio alle emissioni, voluto da Donald Trump, decisamente poco interessato al settore energie rinnovabili, costituisce un ostacolo al settore fotovoltaico?
Gli Stati Uniti sono diventati la vera e propria (passatemi il termine forte) ‘barzelletta sull’energia’. A Bonn, ad esempio, si è svolta una conferenza sul carbone e non si è parlato di energie rinnovabili. Detto questo, però, anche oltreoceano, nonostante l’ostracismo di Donald Trump, il mercato cresce, raggiungendo i 14.6 GWp. Oggi 2,4 milioni di famiglie in più sono alimentate dal sole. Trump ama il carbone ed il gas ma nel 2016 il fotovoltaico è il settore che più di tutti è cresciuta in USA. D’altronde chi vorrebbe gestire il decommissioning di grosse centrali a carbone?
La mobilità elettrica sarà un alleato delle energie rinnovabili?
Nel 2030 avremo auto elettriche, condivise ed a guida automatica. Chi vorrà mai avere un’auto di proprietà con tutti i costi che questo comporta? Chi amerà un motore diesel che inquina? Chi vorrà ancora perdere tempo a parcheggiare il proprio veicolo? L’auto del futuro si ricaricherà da sola, grazie a pensiline alimentate da pannelli solari e sistemi fast charge, legati allo storage. Mentre noi prenderemo un caffè, l’auto si farà trovare pronta sotto casa, raccogliendo altri passeggeri durante il tragitto, senza neppure dover fare deviazioni. Anzi, potremo addirittura bere il caffè direttamente all’interno di questi veicoli futuristici, che pagheremo a consumo, esattamente come si fa oggi con il car sharing. Dunque assolutamente sì, il futuro della mobilità sarà decisivo per ulteriori sviluppo e diffusione del fotovoltaico in Italia e nel mondo