Papa Francesco è di nuovo intervenuto duramente sulla questione della corruzione all’interno della Chiesa, dopo i terremoti che hanno scosso – e stanno continuando a scuotere – il Vaticano in queste settimane. “Conosciamo tutti le dinamiche di corruzione” – ha detto il papa – “e questo vale anche per gli uomini e le donne di Chiesa; perché i reclusi ecclesiastici sono una vera lebbra che ammala e uccide il Vangelo”. Così Papa Francesco in un videomessaggio inviato ai partecipanti al Seminario virtuale, promosso dalla Pontificia Commissione per l’America Latina, la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali e dal Consiglio Episcopale Latino-Americano (Celam), che si svolge dal 19 al 20 novembre sul tema “America Latina: Iglesia, Papa Francisco y los escenarios de la pandemia”.
La pandemia del Covid, ha denunciato il papa, “ha amplificato e reso più evidenti i problemi socio-economici e le ingiustizie che già stavano colpendo gravemente tutta l’America Latina con maggior durezza i più poveri. Siamo consapevoli che gli effetti devastanti della pandemia continueranno a essere sperimentati per molto tempo, soprattutto nelle nostre economie, e che richiedono attenzioni e proposte solidali e creative per alleviare il peso della crisi”, ha aggiunto.
“C’è tanta fame, anche nel cuore delle nostre città, e tante volte noi entriamo in quella logica dell’indifferenza: il povero è lì, e guardiamo da un’altra parte. Tendi la tua mano al povero: è Cristo”. Queste, invece, le parole di papa Francesco all’Angelus della quarta Giornata mondiale dei poveri sono un monito ancora più pressante durante la pandemia. All’emergenza sanitaria, infatti, si è affiancata quella economica insieme a un grande disagio sociale. Il coronavirus ha ampliato lo spettro delle cosiddette nuove povertà e ha purtroppo anche aumentato notevolmente il numero di coloro, spesso padri di famiglia rimasti senza lavoro, che ogni giorno bussano alle parrocchie, alle comunità e alle Caritas per chiedere aiuto.
Proprio per rispondere alle nuove sfide imposte dalla pandemia, il papa ha voluto che l’ambulatorio realizzato dall’Elemosineria Apostolica sotto il colonnato di San Pietro facesse anche tamponi rapidi e gratis per le persone più bisognose. Insieme a tante altre iniziative che, nel rispetto delle norme anti contagio, potessero portare un po’ di sollievo a chi sulla tavola spesso ha poco o niente. Un problema questo che è da sempre al centro del pontificato di Bergoglio.
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