In un documentario in uscita alla Festa di Roma a firma di Evgeny Afineevsky, Papa Francesco ha spiegato che le persone omosessuali dovrebbero essere protette dalle leggi sulle unioni civili: “Le persone omosessuali hanno il diritto di essere in una famiglia. Sono figli di Dio e hanno diritto a una famiglia. Nessuno dovrebbe essere estromesso o reso infelice per questo. Ciò che dobbiamo creare è una legge sulle unioni civili. In questo modo sono coperti legalmente. Mi sono battuto per questo”.
Parole arrivate al termine di un lungo percorso della Chiesa in merito: soltanto negli ultimi anni è infatti stata riconosciuta la necessità di una legislazione ad hoc per le coppie omosessuali. Più volte diversi porporati avevano parlato dell’urgenza di dare ordine e forma giuridica ai diritti delle persone che compongono coppie dello stesso sesso, pur senza alcuna sovrapposizione con l’istituto del matrimonio, né alterando con problematiche costruzioni giuridiche la relazione tra genitori e figli.
Le parole di Francesco non si rivolgono all’Italia e alla sua legislazione, ma al mondo. Il suo è un discorso ampio che vuole sensibilizzare anzitutto la Chiesa al suo interno su un terreno delicato e sul quale non tutti parlano lo stesso linguaggio. All’interno del documentario è ripresa una telefonata del Papa a una coppia di omosessuali, con tre figli piccoli a carico, in risposta ad una loro lettera in cui mostravano il loro grande imbarazzo nel portare i loro bambini in parrocchia.Il consiglio di Bergoglio al signor Rubera è quello di portare i bambini comunque in parrocchia al di là degli eventuali giudizi. Molto bella poi la testimonianza di Juan Carlos Cruz, vittima e attivista contro gli abusi sessuali oggi presente alla Festa di Roma insieme al regista. “Quando ho incontrato Papa Francesco mi ha detto quanto fosse dispiaciuto per quello che era successo. Juan, è Dio che ti ha fatto gay e comunque ti ama. Dio ti ama e anche il Papa poi ti ama”.
The exposure of Brazilian Children to the Drug Trafficking Network