Strane voci aleggiano su Papa Francesco. La sua ieri è stata infatti una guarigione lampo, dopo l’incontro con i rabbini. Infatti, all’incontro successivo, tenutosi alla piccola casa della Misericordia di Gela, ha letto prima un discorso elogiando il vescovo: “Bravo, questo vescovo, bravo. È stato perseguitato, calunniato e lui fermo, sempre, giusto, uomo giusto. Per questo, quel giorno in cui andai a Palermo, ho voluto fare sosta prima a Piazza Armerina, per salutarlo; è un bravo vescovo”. Ed ha poi presenziato in apparente ottima forma all’incontro con i bambini avvenuto subito dopo, improvvisando battute e interagendo con i piccoli. Ora, però, c’è chi si chiede se l’apparente e immediato mutamento delle condizioni di salute del pontefice, che comunque non ha avuto ancora alcuna conferma ufficiale, possa essere legato alla natura del precedente incontro con lettura “disertata”.
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I dubbi sulla guarigione di Papa Francesco dopo l’incontro con i rabbini
La contraddizione con quanto avvenuto poco prima ha scatenato immediatamente numerose polemiche, come ha sottolineato Lucetta Scaraffia su La Stampa: “Non si può negare infatti che quanto è avvenuto renda ancora più complicata la situazione, già poco chiara, dei rapporti fra Bergoglio e il mondo ebraico. Una posizione, quella del pontefice, che è sempre più difficile definire semplicemente ambigua”. Su questo punto Scaraffia avanza anche una riflessione: “Ci è possibile, come cristiani, come cattolici, accettare questa ambiguità che nasconde a fatica l’antica e sempre presente diffidenza verso gli ebrei? Penso che anche dal punto di vista laico l’attacco dell’islamismo radicale alla nostra cultura, al nostro modo di vivere, è così palese che non possiamo nasconderci la realtà: dietro l’attacco alle sinagoghe, ai cimiteri ebraici, è tutto l’Occidente a essere attaccato”.