Il Papa emerito, Joseph Ratzinger, risponde alle gravi accuse di essere stato in silenzio di fronte ai crimini commessi dai preti pedofili chiedendo scusa alle vittime. Papa Benedetto XVI scrive una lettera in cui ammette di provare “vergogna e dolore” per quanto accaduto nella diocesi di Monaco di Baviera tra il 1945 e il 2019. Ad inchiodare i ministri della Chiesa cattolica è un rapporto di 8mila pagine sui crimini sessuali commessi dai sacerdoti in Germania.
“Posso solo esprimere nei confronti di tutte le vittime di abusi sessuali la mia profonda vergogna, il mio grande dolore e la mia sincera domanda di perdono. – chiede così scusa Ratzinger – Ho avuto grandi responsabilità nella Chiesa cattolica. Tanto più grande è il mio dolore per gli abusi e gli errori che si sono verificati durante il tempo del mio mandato nei rispettivi luoghi. Ogni singolo caso di abuso sessuale è terribile e irreparabile. Alle vittime degli abusi sessuali va la mia profonda compassione e mi rammarico per ogni singolo caso”.
Joseph Ratzinger “non era a conoscenza né del fatto che il sacerdote X fosse un abusatore, né che fosse inserito nell’attività pastorale. La perizia non fornisce alcuna prova in senso contrario”, lo difendono intanto Georg Gänswein, suo segretario particolare, e altri suoi collaboratori, come gli esperti di diritto canonico e diritto alla libertà di espressione Stefan Mückl, Helmuth Pree, Stefan Korta e Carsten Brennecke.
Ratzinger ammette di aver commesso un errore ad affermare che non aveva partecipato alla riunione del 1980 in cui si parlò di un prete abusatore accolto in diocesi . “Questo errore, che purtroppo si è verificato, non è stato intenzionalmente voluto e spero sia scusabile – spiega Benedetto XVI – Ho già disposto che da parte dell’arcivescovo Gänswein lo si comunicasse nella dichiarazione alla stampa del 24 gennaio 2022. Ma mi ha profondamente colpito che la svista sia stata utilizzata per dubitare della mia veridicità, e addirittura per presentarmi come bugiardo. Tanto più mi hanno commosso le svariate espressioni di fiducia, le cordiali testimonianze e le commoventi lettere d’incoraggiamento che mi sono giunte da tante persone”, conclude.
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