Gianluigi Paragone si scaglia contro Butac, il sito nato per controllare le notizie che circolano sui social per poi denunciare agli utenti eventuali bufale. Un intento nobile, sulla carta, in un’epoca in cui le fake news sono ormai diventate una spiacevole abitudine. Ma non sempre portato a compimento in maniera efficace, a giudicare dalla reazione dell’esponente Cinque Stelle. Oggetto del contendere, la crociata intrapresa dall’ex conduttore de La Gabbia contro il caro bolletta.
Paragone è passato al contrattacco: “Nello svelare la presunta bufala, Butac scrive che io parlerei di abusi che non esistono. Ma quali abusi! Qui si tratta di ingiustizie, e i due termini non sono sinonimi. Almeno imparate a usare correttamente l’italiano. Io, da par mio, continuerò a raccogliere le testimonianze degli italiani. E a pubblicare le bollette. Sono populista? Può farsi, non ci posso fare nulla. Voi però guardate sullo Zingarelli la differenza tra abuso e ingiustizia…”.
Costi fissi in bolletta, Paragone all’attacco con un’interrogazione. Ma è solo l’inizio