A. M. è la donna transessuale bloccata e presa manganellate inerme dalla polizia locale nel tentativo di ammanettarla. “Bruna”, come la conoscono tutti nel quartiere, dai giardini a poca distanza dal Trotter dove sono iniziati i fatti di mercoledì racconta in in un’intervista di essere stata brutalmente picchiata con un manganello in un tentativo di arrestarla, e teme possibili ripercussioni per aver parlato di ciò che le è accaduto. “È una brutta storia, ho paura che mi succeda qualcosa se parlo troppo”, ha dichiarato Bruna, mentre le lacrime le scendevano.
La donna ha raccontato il suo stato di salute dopo l’incidente. “Sono molto impaurita, ieri sera ero stanchissima mi bruciavano gli occhi e avevo male alla testa e al fianco dove ho preso le botte”, ha dichiarato. Ha continuato descrivendo l’incidente avvenuto in quel fatidico giorno, dicendo: “Ero molto agitata ieri mattina avevo litigato con alcuni sudamericani ma non è vero che ero nuda al parco”.
Bruna ha rivelato che la polizia le ha chiesto i documenti, che non aveva con sé, e ha negato l’accusa di essere stata aggressiva. Ha affermato: “Ero su di giri, sono un tipo molto agitato, avevo bevuta la sera prima e avevo fumato una spinello. Ma non ho fatto nulla di male non ho picchiato nessuno. Dalla rabbia mi sono morsa le braccia e mi sono fatta dei tagli”.
Quando le è stato chiesto perché fosse fuggita dall’auto della polizia, Bruna ha risposto che temeva ulteriori violenze. “Avevo paura che mi picchiassero ancora: anche al Trotter e in macchina mi hanno strattonata tutta. Mi sono nascosta dietro a un’aiuola ma mi hanno trovata”, ha detto.
La donna ha poi descritto l’esperienza traumatica di essere picchiata dalla polizia. “Io ero seduta avevo le braccia alzate dicendo di non picchiarmi. Invece ho preso colpi in testa, al fianco, ancora alla testa. Mi sono sentita trattata come un cane”, ha rivelato.
Bruna ha fatto notare che solo un’agente di polizia è stata gentile con lei durante l’incidente. “Chiedevo di non picchiarmi, solo la donna vigile è stata gentile con me”, ha detto.
Infine, la donna ha descritto come è stata lasciata ammanettata sulla macchina per venti minuti fuori dall’ufficio dei vigili, mentre soffriva per il caldo e il dolore agli occhi. “Anche in auto mi hanno colpita insultandomi”, ha aggiunto. Alla domanda se avrebbe sporto denuncia, Bruna ha risposto: “Credo di sì, ma ho paura”.