Il caso Conte agita il governo. Il leader del M5S è furioso per il fatto che il premier Mario Draghi abbia chiesto a Beppe Grillo di sostituirlo alla guida del Movimento. L’ex premier sale addirittura al Colle per conferire con il presidente della Repubblica. E Draghi è costretto a tornare precipitosamente in Italia dal vertice Nato in corso a Madrid. Conte però rassicura che, almeno per il momento, non ha alcuna intenzione di togliere la fiducia al governo. Ma i suoi parlamentari premono per un appoggio esterno.
“Ci siamo parlati con Conte poco fa, lo avevo cercato stamattina, mi ha richiamato lui, abbiamo iniziato a chiarirci. Ci risentiamo domani per vederci al più presto. Il governo non rischia”, rivela Draghi nel tentativo di calmare le acque a Palazzo Chigi. Ma già nella giornata di oggi non si parla più di un eventuale incontro con il leader pentastellato.
Giuseppe Conte per il momento allontana l’ipotesi di un’uscita dal governo del M5S. Anche se filtrano le sue prime risposte alla telefonata di Draghi. “È molto grave, inaccettabile, se ci volete fuori ce lo dovete dire chiaro e tondo”, avrebbe tuonato il leader pentastellato. Ovviamente la versione di Draghi è diversa: lui non avrebbe mai chiesto a Grillo di far fuori Conte e non vuole che il M5S esca dalla maggioranza.
Ormai però la ruota delle probabile crisi di governo ha cominciato a girare e sarà difficile fermarla. Come riporta l’Ansa, infatti, starebbe crescendo di ora in ora il pressing di diversi deputati e senatori del M5S, convinti ormai che l’unica opzione possibile sia quella di togliere subito la fiducia al governo. E, casomai, assicurare a Draghi un appoggio esterno. L’Ansa cita come fonte “ambienti qualificati” all’interno del Movimento.
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