Un giovane che decide di intraprendere un’esperienza di scambio culturale come l’Erasmus, non lo fa solo per apprendere e conoscere nuove lingue all’estero ma soprattutto per aumentare il successo nella vita personale e trovare lavoro più facilmente. La conferma arriva da un rapporto della Commissione Ue sul progetto Erasmus+. I partecipanti dello studio di impatto sul programma Erasmus+ per l’alta formazione hanno giudicato in prima persona il programma europeo di scambio per universitari come una valida “palestra” di vita prima ancora che di studio. E anche di lavoro, visto che quasi l’80% dei laureati in possesso di un’esperienza all’estero trova un posto entro tre mesi.
La fetta di laureati impiegati in un Paese diverso da quello di origine poi aumenta di anno in anno: dal 26% del 2015 si è passati infatti al 28% del biennio 2016-2017. In definitiva, i risultati dimostrano che gli ex studenti Erasmus+ sono più soddisfatti del loro posto di lavoro rispetto a quelli che non si sono recati all’estero., e hnno altresì una carriera più internazionale e quasi il doppio delle probabilità di lavorare all’estero.
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