Come una coppia che fatica a trovare l’intesa, stremata da una serie estenuante di tira e molla e sempre più in difficoltà nel ritrovare i giusti equilibri. Matteo Salvini e Luigi Di Maio sono così, due innamorati non troppo convinti di un futuro insieme. Un’analogia sentimentale, lanciata dal Corriere della Sera, che nasce dalla ricostruzione di una serie di mesi tormentati, iniziati con la frase: “La nostra è una rivoluzione epocale e gentile: siamo d’accordo su tutto”. Parole che davano il via all’esperienza di governo gialloverde.
I sondaggi di oggi parlano di una realtà diversa: una recente rilevazione Swg per La7 quota la Lega al 32,7% e il M5S al 26,4. I leghisti in marcia trionfale quasi raddoppiano il voto del 4 marzo, i grillini sono in calo costante. E i rapporti tra Di Maio e Salvini si sono raffreddati, una sfida ormai più che una collaborazione. Prima era un fiorire di chiamate, WhatsApp, sms. Oggi i due vicepremier, dicono i beninformati, si contattano attraverso le rispettive segreterie, sintomo di un cambiamento ormai avvenuto.Due personalità molto diverse, d’altronde, anche nella via privata. Ma soprattutto politicamente: Salvini è capo assoluto del Carroccio, l’uomo che ha rilanciato la Lega portandola da partito radicato principalmente al nord a una pioggia di voti ricevuti da ogni parte d’Italia. Di Maio è invece esponente di punta di un Movimento che ragiona da tempo su un suo futuro avvicendamento con Alessandro Di Battista. Diversi anche i rispettivi staff, con Di Maio sempre più in difficoltà di fronte a certi ministri (uno su tutti, Danilo Toninelli) dalle gaffe infinite. I rapporti, tra una disavventura e l’altra, si sono fatti più tesi tra i due vicepremier. Le scommesse sul momento del divorzio sono già partite, dopo che condoni, dl sicurezza, norme anticorruzione e redditi di cittadinanza vari hanno scavato un solco che pare davvero ormai troppo profondo.
Esiste ancora un centrodestra? Cosa succederebbe in caso di ritorno alle urne: Salvini e Berlusconi finirebbero così