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Patrimonio Federer: nel 2017 lo svizzero nell'olimpo degli immortali dello sport mondiale

Roger Federer nell’elite dello sport mondiale

E’ una elite riservata a pochi quella che Roger Federer ha conquistato in questa stagione, esattamente con il successo ottenuto a Wimbledon, ottavo nella sua carriera, in un anno che lo ha visto spesso protagonista di sfide epiche come quelle con il suo rivale storico, lo spagnolo Rafa Nadal.
Il patrimonio Federer nasce da una scelta del tennista svizzero che ha deciso di rallentare la sua attività e di allenarsi in modo diverso anche a causa dell’età, giocando meno tornei ma tutti di alto livello come gli slam e i tornei Master 1000 del circuito ATP. Questo lo ha portato a ottenere risultati straordinari, soprattutto se messi in relazione alla sua età.
Roger Federer, pur diminuendo le sue presenze resta comunque uno dei più grandi interpreti di questo gioco, grazie ai suoi colpi, sempre con una velocità molto alta, alternati a delle “demivolèe” e palle corte che deliziano gli spettatori, e fanno del tennista svizzero uno dei più acclamati dal pubblico di tutto il mondo. Anche questo è patrimonio Federer.
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Patrimonio federer nell'olimpo dello sport

Gli altri protagonisti dello sport mondiale

Il patrimonio Federer non è l’unico nello sport mondiale, e prendendo come spunto campioni di altre discipline che primeggiano nelle classifiche “all time” si possono citare campioni del pugilato come Muhammad Alì, dell’automobilismo come Ayrton Senna, del ciclismo come Eddy Merckx, dell’atletica come Usain Bolt e del motociclismo come Valentino Rossi, senza dimenticare i due “re” del calcio, Pelè e Maradona e quello del basket, Michael Jordan.
Ognuno a modo suo è stato un precursore del patrimonio Federer, dato che con le loro imprese hanno contribuito ad infiammare gli sportivi senza distinzione di paese di appartenenza, ma mettendo a segno imprese sportive degne di essere ricordate e che hanno portato verso le loro discipline sportive milioni di ragazzini.
Muhammad Alì, nato Cassius Clay, sale alla ribalta nelle olimpiadi romane del 1960, nelle quali conquista la medaglia d’oro, poi arriva presto al titolo mondiale dei pesi massimi, ma si “scontra” con la guerra del Vietnam, a cui rifiuta di partecipare, e solo dopo anni può tornare sul ring per dare ancora testimonianza della sua grande forza e della sua estrema abilità di “danzatore del ring“.
Usain Bolt e Eddy Merckx sono stati due “cannibali” dello sport; il primo nello sprint sulle piste di atletica, il secondo in sella alla bicicletta. Capaci di vittorie a ripetizione, animati da una fame di successi che li ha accompagnati per tutta la loro carriera, senza mai lasciare che le briciole della gloria agli avversari. Bolt ha segnato anche la via maestra per tanti suoi connazionali, tanto che la Giamaica è ora tra le prime nazioni del mondo nella velocità, mentre Merckx ha confermato la bontà della scuola belga nel ciclismo.
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Da Michael Jordan a Pelè e Maradona, i protagonisti di sport di squadra

Michael Jordan, l’uomo che ha cambiato il basket, che ha fatto innamorare di questo sport i bambini di tutto il mondo. Per quanto riguarda le vittorie, con i suoi Chicago Bulls ha vinto sei “anelli” NBA con due “tree-peat”, creando una dinastia invincibile. Di lui si ricorda anche l’ultima stagione, nel 2001 con la maglia dei Wizards, unico giocatore di 40 anni nella storia dell’NBA a giocare tutte le partite della “regular season”.
Diego Armando Maradona e Pelè: per anni si è discusso su chi fosse il più grande tra di loro. Entrambi hanno iniziato giovanissimi a strabiliare il mondo, Maradona si è spostato presto in Europa per proseguire una carriera ricca di soddisfazioni. Pelè ha sempre giocato in Brasile, fino al finale di carriera negli Stati Uniti.
Non potevano essere più diversi tra loro, con Maradona sempre al centro dell’attenzione mediatica e Pelè che invece, anche per le minori conoscenze del calcio sudamericano di allora, veniva in pratica alla ribalta ogni 4 anni in occasione dei mondiali.
Dell’argentino, oltre alla grande classe si ricordano anche i problemi nella vita privata e la “mano de dios” nel mondiale messicano. Per Pelè oltre ai titoli mondiali parlano gli oltre 1200 goal realizzati. Resta sempre comunque aperta la discussione su chi dei due sia il “più grande di sempre” nel calcio.

Ayrton Senna e Valentino Rossi, i miti degli sport del motore

Un brasiliano ed un italiano, uno morto tragicamente troppo giovane per un incidente, l’altro che a 39 anni, dopo tanti incidenti, è ancora in gara e mette alla frusta gli avversari più giovani e prestanti fisicamente. Sono i due miti, dell’automobilismo e del motociclismo, quello che ogni ragazzino amante degli sport del motore vorrebbe essere.
Ayrton Senna e Valentino Rossi sono entrambi dei predestinati; il brasiliano si vide costruire un kart dal padre appassionato di corse, e iniziò a far vedere il suo talento indiscusso. Valentino ha iniziato con le minimoto, anche lui sulla scia del padre che aveva partecipato al motomondiale. La loro carriera è stata ricca di successi e con tifosi non solo nel loro paese ma in tutto il mondo.
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