Scatta l’allarme sulle patatine fritte. Un lotto di patatine di marca Amica Chips, gusto ‘Ortolana’, è stato infatti ritirato dal mercato dopo che è stata riscontrata nel prodotto la presenza di alti livelli di una sostanza chimica considerata molto pericolosa. Si tratta dell’acrilammide, che si forma naturalmente nei prodotti alimentari amidacei durante la cottura ad alte temperature, soprattutto la frittura. Secondo quanto segnalato dal ministero della Salute, il lotto in questione è il numero 080587. Le autorità avvertono di riportare il prodotto al punto vendita dove è stato acquistato.
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Ritirato un lotto di patatine fritte Amica Chips
Problemi dunque per un lotto ritirato di patatine fritte Amica Chips, divenute note grazie alla pubblicità di cui è stato protagonista l’attore a luci rosse Rocco Siffredi. Infatti, secondo l’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, l’acrilammide aumenta potenzialmente il rischio di sviluppare il cancro nei consumatori di tutte le fasce d’età, dai più piccoli agli adulti.
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Secondo quanto riporta uno studio ABR del dicembre 2016, l’acrilammide è una sostanza chimica che si forma in seguito alle alte temperature e che si sviluppa durante i processi di frittura (come nel caso delle patatine fritte Amica Chips, ndr), di cottura al forno o alla griglia, come “conseguenza di specifiche reazioni chimiche che coinvolgono gli zuccheri e gli amminoacidi, i mattoni delle proteine (principalmente l’asparagina libera), all’interno delle complesse e ancora in parte poco conosciute reazioni di Maillard”. Inoltre, secondo quanto hanno dimostrato diversi studi, non solo l’acrilammide può avere carattere neurotossico, genotossico e cancerogeno. Ma anche il suo prodotto metabolico principale, ossia la glicidammide.
Spiegata in parole povere, queste sostanze possono avere un effetto negativo sul sistema nervoso di chi le assume. Ma possono anche provocare il cancro e alterare il Dna. La pericolosità dell’acrilammide è conosciuta a livello scientifico già da diversi anni. Tanto che, già dal 1994, lo Iarc (International Agency for research on Cancer) l’ha classificata come appartenente al gruppo A2: ovvero “probabile cancerogeno”. Sul sito dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro si legge che questa sostanza è utilizzata in diversi processi industriali. Si trova ad esempio anche nel fumo di tabacco. E si può formare in alimenti che contengono amido, come patate, biscotti e pane. Ma anche nella tostatura dei cereali e del caffè, ma solo ad alte temperature. Si spiega così il ritiro del lotto di patatine fritte Amicha Chips.
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