È imminente la liberalizzazione delle bollette elettriche, ma nessuno pare ci stia capendo niente. Il ministro Patuanelli, dei Cinque Stelle, sembra ora essere il maggior imputato per il caos che sta regnando sovrano. Il responsabile dello Sviluppo economico sembra infatti paralizzato dinanzi a questo cambiamento, e così anche i truffatori trovano terreno fertile. Come spiega Fausto Carioti su Libero, “entro il primo gennaio del 2021 i 2,5 milioni di piccole imprese ancora legate al mercato elettrico tutelato, nel quale i prezzi sono definiti dall’autorità per l’Energia, dovranno abbandonarlo per entrare nel mare aperto delle offerte in concorrenza. Per gli oltre 14 milioni di clienti domestici che non lo hanno ancora fatto, il balzo è previsto invece nel gennaio del 2022”.
Tutto ciò è previsto dall’agosto del 2017 e ha già subito più di un rinvio. Come ha detto nei giorni scorsi il presidente dell’authority, Stefano Besseghini, i clienti non domestici hanno spuntato “prezzi più bassi acquistando l’energia elettrica sul mercato libero”. Malissimo è andata invece alle famiglie, che nel 2019 “hanno pagato mediamente il 26% in più sul mercato libero”. E questo, ha ammesso Besseghini, “rappresenta certamente un elemento di attenzione”. Fuori dal mercato tutelato, insomma, è più facile spolpare i pesciolini, e ovviamente c’è chi se ne approfitta.
Orientarsi nella giungla delle tariffe è infatti assai complicato (l’autorità ha creato un apposito “portale offerte”), ma molti anziani e altri soggetti deboli, prede ideali di squali e squaletti, rischiano di essere fregati. “Spetterebbe a Patuanelli – scrive Libero – regolare la transizione e proteggere i consumatori, facendo chiarezza. Che succede, nel momento del passaggio obbligato, ai clienti che non hanno sottoscritto nessuna offerta del mercato libero? Da chi e a quali prezzi riceveranno l’elettricità? Quali saranno le aziende abilitate alla vendita, il cui elenco è previsto dalla legge? Domande cui deve rispondere lui, varando una serie di decreti che clienti e imprese attendono da tempo”. Il ministro, però, non si muove.
Carlo De Masi, presidente di Adiconsum, chiede regole serie per quell’albo dei venditori che nessuno ha ancora visto. Sulla Staffetta quotidiana, testata di addetti ai lavori, è apparso un durissimo editoriale contro Patuanelli: “Il nodo, con ogni evidenza, è politico. Il ministro ha intenzione di prendere in mano la cosa e chiarire cosa voglia fare?”. Staremo a vedere.
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