Inviava i video degli abusi su un minore nel dark web, arrestato un pedofilo. La segnalazione è arrivata dalle autorità australiane. Hanno intercettato le attività di un trentaseienne romano molto attivo nello scambio dei suoi abusi di un bambino di 10 anni. Gli agenti lo hanno accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di un minore di 10 anni. E di produzione, cessione e detenzione di un grande numero di file contenenti materiale pedopornografico. Dopo aver eseguito una perquisizione sia in casa che online, il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online (C.n.c.p.o.) del Servizio polizia postale e delle comunicazioni di Roma ha proceduto all’arresto. L’indagine, svolta dalla procura della capitale, rivela che gli abusi contro il minore, figlio di un’amica ignara della situazione, provengono da uno smartphone.
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Pedofilo inviava i video degli abusi su un minore nel dark web, arrestato
L’indagine-lampo e la collaborazione tra polizia australiana e italiana porta all’arresto di un pedofilo. Che inviava i video degli abusi su un minore nel dark web. L’uomo, un trentaseienne romano, filmava i suoi abusi sul figlio di 10 anni di una sua amica, ignara di tutto. Successivamente, le immagini e i video venivano condivisi con membri di una comunità pedofila online di rilevanza internazionale, operante nel dark web. Il tutto è avvenuto nell’ambito di un’inchiesta che l’1 agosto aveva portato all’arresto di un professore, accusato di abusi su 92 minori.
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Gli investigatori della polizia postale sono riusciti a identificare l’uomo e la giovane vittima. Decisiva l’analisi dei file pubblicati e di un pseudonimo utilizzato nelle interazioni online. Hanno usato software di open source intelligence (Osint). Le indagini sono state rapide, sia sulla rete regolare che sul dark web, al fine di prevenire ulteriori episodi di violenza. L’uomo era molto attivo nello scambio di materiale all’interno delle comunità pedofile. Nel tempo aveva accumulato una vasta quantità di materiale pedopornografico, riguardante abusi sessuali su minori. La perquisizione informatica ha confermato i sospetti. Il materiale è sotto confisca, mentre il sospetto si trova in carcere. L’individuo era anche ricercato a livello internazionale da altre forze di polizia specializzate. Era osservato da operatori sotto copertura online nel contrasto alla pornografia minorile all’interno delle comunità pedofile virtuali del dark web.
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