Il documento definitivo è ancora al vaglio del governo, ma il progetto di riforma ha sostanzialmente preso corpo: un modo per accedere alla pensione anticipata ci sarà e sarà anche strutturale. L’Anticipo Pensionistico (APE) è lo strumento che il governo Renzi ha deciso di far entrare a regime a partire dal 2017 in poi e che permetterà, a quanti lo vorranno, di accedere alla pensione pur non avendo maturato i requisiti stabiliti dalla Legge Fornero.
Come funziona l’Anticipo Pensionistico (APE)
L’APE si rivolge ai lavoratori che, avendo compiuto almeno i 63 anni di età, vogliono accedere alla pensione prima del tempo previsto. A loro verrà data la possibilità di uscire dal mercato del lavoro in via anticipata, a condizione che accettino un taglio dell’assegno pensionistico calcolato tra l’1 e il 3% su base annua (sebbene in alcuni casi si potrà arrivare al 4%).
Si tratta di un meccanismo finanziato da banche e assicurazioni che faranno recapitare le mensilità al soggetto interessato tramite l’Inps. Il lavoratore una volta raggiunti i requisiti della pensione di vecchiaia dovrà restituire quanto gli è stato dato in prestito tramite un piano pluriennale studiato ad hoc per il suo specifico caso. Essendo un prestito ci saranno però anche degli interessi da pagare, interessi che saranno tuttavia rimborsati non dai pensionati, quanto invece dallo Stato stesso.
In questa maniera il futuro pensionato dovrà restituire alla banca o all’assicurazione solo i soldi che gli sono stati dati effettivamente in prestito, senza pagare alcunché a titolo di interesse (per lui si tratterà in sostanza di un prestito a tasso zero, anche se nella realtà dei fatti non sarà propriamente così).
Vivaian Bottalico