La pensione anticipata è una riforma che si preannuncia sempre più in salita: se il governo sembrava pronto a raggiungere un’intesa con i maggiori sindacati dei lavoratori a quello che è stato ribattezzato come il “prestito pensionistico”, ecco che dall’Europa arriva un brusco stop al progetto di riforma.
Con la pubblicazione di un documento dell’Eurogruppo, l’Ue si dice molto critica sulle forme di flessibilità in uscita a cui i governi nazionali stanno lavorando, ma il ministro del Lavoro Giuliano Poletti rassicura gli italiani: «La critica dell’Eurogruppo non riguarda soltanto l’Italia ma tutti i Paesi che in qualche modo stanno pensando di concedere la pensione anticipata».
L’Europa, in sostanza, tramite questo documento chiede ai governi di lavorare con più energia sulle politiche occupazionali dei lavoratori anziani anziché concentrarsi sulla loro uscita anticipata dal mercato del lavoro. Per quanto riguarda le Riforme delle Pensioni, quindi, i paesi Ue farebbero bene ad attenersi a quattro linee guida.
- In primo luogo i paesi membri dovrebbero tener conto dell’aumento delle aspettative di vita prevedendo un adeguamento automatico dell’età di accesso alla pensione;
- In secondo luogo dovrebbero tenere sotto controllo la spesa aggregata anche facendo sì che i lavoratori più anziani, trovando lavoro anche a tarda età, non pesino sulle casse pubbliche.
- E poi, altri due parametri: da una parte l’Ue chiede che ci si sforzi di più sul fronte della produttività;
- dall’altra si dice conscia del fatto che i modelli pensionistici nazionali dovrebbero godere di un consenso sociale e politico diffuso considerato l’impatto che queste regole hanno nella vita di ogni singolo cittadino.
La domanda è d’obbligo. Come si muoverà ora il governo Renzi sul fronte della pensione anticipata?
Brunello Colli