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Pensione, come andarci prima e prendere di più. Cosa sono e come funzionano i contributi volontari

Non tutti ne sono a conoscenza, ma esiste la possibilità di versare contributi volontari all’Inps per incrementare l’importo della pensione e andare in pensione prima del previsto. Tuttavia, questa opzione comporta dei costi e prevede delle procedure specifiche che è importante conoscere. Vediamo quindi quali vantaggi offre questa scelta e come presentare la domanda, con l’aiuto di un approfondimento di Altroconsumo.

Luca Cartapatti spiega: “Quando si interrompe l’attività lavorativa, sia per scelta che non, cessano i contributi che il datore di lavoro versa all’Inps (o all’ente previdenziale di riferimento) per la pensione. Per questo motivo, in determinate circostanze, il lavoratore può decidere di effettuare versamenti volontari, evitando così buchi contributivi, il che permette di raggiungere prima la pensione e ottenere un assegno più alto”.

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Quali sono i requisiti:

  • Avere almeno 5 anni di contributi, indipendentemente da quando sono stati versati (260 contributi settimanali o 60 mensili);
  • Avere almeno 3 anni di contributi nei 5 anni precedenti la domanda;
  • Essere iscritti alla gestione ordinaria o separata dell’Inps.

Come procedere:

Secondo Altroconsumo, possono richiedere l’autorizzazione a versare contributi volontari coloro che, avendo interrotto l’attività lavorativa, non risultano iscritti ad alcuna forma di previdenza al momento della domanda. Nello specifico:

  • lavoratori dipendenti, parasubordinati e autonomi;
  • liberi professionisti;
  • lavoratori appartenenti a fondi speciali di previdenza (telefonici, elettrici, personale di volo, ecc.);
  • titolari di assegno ordinario di invalidità o di pensione indiretta (ai superstiti o di reversibilità).

Anche i contribuenti che non hanno interrotto l’attività lavorativa possono optare per la contribuzione volontaria nei seguenti casi:

  • sospensione del lavoro, anche breve, se assimilabile all’interruzione o cessazione (come ad esempio l’aspettativa per motivi familiari);
  • sospensione o interruzione del rapporto di lavoro previsti da norme o contratti dopo il 31 dicembre 1996 (congedi per formazione, gravi motivi familiari, aspettativa non retribuita per motivi personali o malattia, sciopero, interruzione del lavoro con conservazione del posto per servizio militare, ecc.), in alternativa al riscatto contributivo;
  • contratti part-time, se i versamenti coprono o integrano i periodi di attività a orario ridotto;
  • integrazione dei contributi per chi lavora nel settore agricolo ed è iscritto per meno di 270 giornate di contribuzione effettiva e figurativa nell’anno.

Come presentare la domanda:

Per versare i contributi volontari a fini pensionistici è necessario fare domanda online all’Inps, accedendo con SPID, CIE o CNS, o rivolgendosi a un patronato. Anche se i versamenti vengono interrotti, possono essere ripresi in qualsiasi momento senza dover presentare una nuova domanda, accedendo al servizio “Versamenti volontari” sul Portale dei pagamenti INPS.

Costi:

Il contributo per i lavoratori dipendenti è calcolato su base settimanale, tenendo conto delle ultime 52 settimane di contribuzione obbligatoria, anche se queste non sono state versate nell’anno precedente la domanda. Per il 2024, i dati di riferimento per i lavoratori dipendenti sono:

  • La retribuzione minima settimanale è di 239,44 euro, corrispondente a un reddito lordo annuo minimo di 12.451 euro;
  • La prima fascia di retribuzione annua oltre la quale si applica un’aliquota aggiuntiva dell’1% è 55.008,00 euro;
  • Il massimale di reddito per chi ha iniziato a versare contributi dal 1° gennaio 1996 (o sceglie il sistema contributivo) è 119.650,00 euro;
  • L’aliquota contributiva è del 27,87% per chi ha iniziato a lavorare prima del 31 dicembre 1995, e del 33% per gli altri.

Conclusione:

Il versamento dei contributi volontari, sebbene possa aumentare l’assegno pensionistico e anticipare il pensionamento, ha costi significativi. Come consiglia Altroconsumo: “È vero che permette di incrementare la pensione e avvicinarsi al momento della pensione, ma è importante valutare attentamente se ne vale davvero la pena”.

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