Anche le casalinghe hanno diritto alla pensione in Italia. È una domanda frequente, e la risposta è chiara. Tuttavia, è essenziale capire chi può ricevere questo assegno e le modalità per ottenerlo. Grazie all’analisi di Federico Garau su Il Giornale, possiamo fare chiarezza su questo tema.
Pensione per casalinghe: chi ne ha diritto
In Italia, per andare in pensione è generalmente necessario raggiungere i 67 anni di età e avere 20 anni di contributi previdenziali. Tuttavia, anche coloro che non hanno mai lavorato o che non hanno accumulato sufficienti contributi possono aspirare a un sostegno pensionistico. Ma come è possibile?
Come spiegato da Garau, la prima opzione è la cosiddetta “pensione per casalinghe”, pensata per offrire un supporto previdenziale anche a chi non ha mai svolto un’attività lavorativa. Per accedere a questa misura offerta dall’INPS, è fondamentale iscriversi al “Fondo casalinghe”, destinato non solo alle casalinghe, ma anche ai caregiver familiari o a chi assiste membri della propria famiglia in difficoltà, purché non percepiscano già una pensione o non svolgano un lavoro retribuito.
Chi può accedere al Fondo casalinghe
Possono aderire al “Fondo casalinghe” anche coloro che hanno avuto impieghi part-time ma non hanno accumulato abbastanza contributi per la pensione minima. La domanda di iscrizione al fondo deve essere presentata tramite il portale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS). Una volta iscritti, è necessario effettuare versamenti volontari, partendo da un minimo di 26 euro al mese, pari a 312 euro l’anno. Più alta è la somma versata mensilmente, maggiore sarà il contributo erogato dall’INPS. Ad esempio, versando il minimo di 26 euro al mese per 35 anni, si potrebbe arrivare a una pensione di circa 1000 euro al mese, un importo sicuramente interessante.
Assegno sociale: un’alternativa alla pensione casalinghe
Se non si opta per la “pensione casalinghe”, l’altra opzione disponibile è l’assegno sociale, che non richiede versamenti volontari. Questo beneficio è destinato ai cittadini che vivono in condizioni economiche difficili e sotto le soglie di reddito stabilite. I requisiti per accedere a questa misura includono: avere almeno 67 anni, essere cittadini italiani o di un Paese dell’Unione Europea, essere iscritti all’anagrafe comunale, o essere cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno di lungo periodo, e risiedere continuativamente in Italia da almeno 10 anni. Inoltre, è necessario dimostrare lo stato di necessità economica, con un reddito inferiore alla soglia stabilita annualmente.
Queste opzioni offrono un importante sostegno a chi, pur non avendo contribuito a lungo al sistema previdenziale, ha diritto a un minimo di sicurezza economica nella terza età.