Una premessa: qui nessuno è contrario al controllo dei flussi migratori. Però, quando un ministro e leader politico spaccia fake news sull’immigrazione come fossero verità non ci si può non preoccupare. Matteo Salvini continua imperterrito con il suo uso criminale della comunicazione lanciando l’allarme “tubercolosi” come se fosse un’emergenza. E oltretutto, come se fosse un’emergenza dovuta ai fenomeni migratori.
“Purtroppo l’Africa non ha le stesse condizioni igienico sanitarie di casa nostra, e infatti solo nel 2017 l’Italia ha avuto circa 3900 casi di tubercolosi, di cui oltre il 60% nella popolazione straniera”, dice il ministro che sulla paura degli italiani fonda tutto il suo consenso. Peccato che non esista nessuna emergenza tubercolosi in Italia. Anzi.
In occasione della Giornata mondiale della tubercolosi, il ministero della Salute aveva diffuso gli ultimi dati disponibili sulla situazione nel nostro Paese: “Il numero dei casi di TBC notificati in Italia mostra una lenta e progressiva diminuzione dell’incidenza passando da 9,5 casi per 100.000 abitanti nel 1995 a 6,5 casi per 100.000 nel 2017 (numero casi segnalati nel 2017: 3.944”. Un dato dunque in diminuzione rispetto al 2011, quando i casi erano stati 4461.
E non è la prima volta che il leader leghista lancia allarmi di questo tipo: nel 2018 aveva detto che la “tubercolosi era tornata a diffondersi”. Quelle dichiarazioni erano state allora criticate dal direttore di Malattie infettive del Policlinico Gemelli di Roma, Roberto Cauda: “Non assistiamo in questo momento a un aumento dei casi, almeno in Italia, di tubercolosi. I dati non vanno in questa direzione”.
Salvini gioca al “superministro”: tanti onori, nessun onere