La notizia del possibile viaggio di Matteo Salvini a Mosca non ha creato scompiglio solo tra gli alleati di governo come Pd e M5S, oltre ad irritare il presidente del Consiglio Mario Draghi. Ad entrare in fibrillazione è il suo stesso partito. “Sono delle proposte suggestive, però bisogna muoversi di concerto col governo”, così il ministro leghista Giancarlo Giorgetti boccia l’iniziativa del suo segretario. Ma all’interno del Carroccio i mal di pancia sarebbero ben più gravi. Lo rivela il giornalista dell’Huffington Post, Alessandro De Angelis, ospite di Tagadà su La7.
“La Lega ha un problema: non ha il pulsante per far sparire Salvini. – spiega De Angelis – È evidente che ormai c’è tutto un pezzo del gruppo dirigente della Lega, dai ministri ai governatori, che se potessero si sbarazzerebbero di questo leader. Ma appunto non hanno il pulsante. Quindi il percorso secondo me sarà ancora lungo. E comunque se ne riparla dopo le elezioni Amministrative. Secondo me serve un tracollo elettorale, non sulla questione della Russia”.
“La vicenda della Russia è gravissima. – il giornalista punta il dito contro il leader della Lega – Denota due tendenze di Salvini che coesistono. Una tendenza alla pagliacciata e la sua non libertà nei confronti dei rapporti con la Russia. Probabilmente le due cose stanno insieme. Il viaggio a Mosca all’insaputa del governo, o il tentativo di farlo con improbabili consulenti che non si sa da dove vengono, è certamente una pagliacciata. Ma rivela che Salvini ha sostanzialmente un rapporto organico con la Russia di Putin”, sentenzia De Angelis.
“Faccio presente che il patto di unità di azione con Russia Unita (il partito di Putin, ndr) è ancora vigente. – affonda ancora il colpo De Angelis – Il suo non è pacifismo, ma un modo per mascherare il fatto della sua collocazione anti occidentale. Mi aspetto che il premier Draghi dica che un viaggio a Mosca di Salvini è incompatibile con la sua presenza nel governo. Credo che Draghi debba essere molto duro e censurare questo teatrino, perché su queste vicende di collocazione internazionale non si scherza”, conclude.
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