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Perdere la motivazione sul posto di lavoro, cause e consigli per ritrovarla

Non tutti si sentono fortunati ad avere il lavoro che svolgono. In tempi di crisi economica come quello che stiamo attraversando, spesso e volentieri ci sentiamo ripetere che siamo già fortunati ad averlo, un lavoro. Ma se d’un tratto la motivazione scompare? Non riusciamo ad essere produttivi, ci annoiano le mansioni quotidiane, così come le nuove sfide e ci ritroviamo ad accantonare sogni e progetti perché non riusciamo più a trovare uno stimolo in quello che facciamo.

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La passione è determinante

La passione e la motivazione sono di base i principi fondanti per ogni tipo di professione che si rispetti. Alzarsi la mattina con entusiasmo e positività, sapendo che faremo del nostro meglio al lavoro, è la caratteristica essenziale del successo e del pieno raggiungimento degli obiettivi prefissati, qualsiasi mansione occupiamo.

Brian de Haaf, Ceo di Aha!, società che studia e realizza strategie di lavoro per aziende e professionisti, afferma che: “La scienza sostiene che il bisogno di credere in quello che si fa è fondamentale per la realizzazione personale. Abbiamo maggiori possibilità di crescere e dare significato alla vita, se abbiamo una forte motivazione sul lavoro”.

Se manca tutto questo, il problema c’è ed è necessario risolverlo prima che sia troppo tardi. Per affrontare la cosiddetta mancanza di motivazione è doveroso concentrarsi prima su se stessi, ponendoci questioni su come siamo arrivati alla perdita dello scopo finale e, poi quali sono le cause che ci hanno portato all’apatia e alla frustrazione.

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Le cause

Le motivazioni dello scarso entusiasmo che proviamo sul lavoro possono essere molteplici, e la maggior parte delle volte riguardano screzi e gelosie con i colleghi. Se non si arriva a veri e propri atti di mobbing, si tratta magari di pressioni psicologiche da parte dei superiori che recano danno all’ambiente lavorativo, facendolo diventare ostico e poco felice. Inoltre ci sono questioni che riguardano la meritocrazia in particolari ambiti, persone premiate o non premiate in maniera arbitraria. Infine il problema dello stipendio, per il quale ci si può sentire sfruttati e non adeguatamente ricompensati.

La cosa importante, se ci troviamo in un momento in cui abbiamo perso completamente la passione per il nostro lavoro, è quella di iniziarsi a fare una serie di domande che sicuramente, tempo fa, avevano ricevuto risposte affermative, impararando a capire quali sono gli errori da non ripetere e superare.

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Le domande da porsi

Un esempio? Eccolo: cosa può insegnarci questo lavoro? Quali nuove competenze si possono apprendere? Con quali strumenti possiamo superare il momento negativo? Quali sfide vorremo vincere alla fine del percorso professionale? Quanto conta per noi e per la nostra vita il lavoro che svolgiamo?

lavoro-buon-dipendenteI consigli da seguire

Dopo aver risposto in tutta sincerità alle domande, esistono alcuni suggerimenti da mettere in pratica per riuscire a riprendersi la motivazione perduta. Per esempio parlare con i colleghi con i quali sono nate diatribe per cercare di distendere i rapporti e risolvere i problemi di natura relazionale. Andare al lavoro carichi d’ansia e di paura non giova né all’animo né ai compiti da svolgere. Bisogna invece rilassarsi e cercare di creare un ambiente sereno, tale da stimolare sensazioni positive e rilassanti. Inoltre è necessario mettersi costantemente  in gioco, definendo così per quali mansioni siamo particolarmente portati e quali invece non fanno proprio per noi. La spinta a migliorarsi e riuscire negli obiettivi serve tanto all’aziende quanto a noi stessi.

Insomma, cambiare atteggiamento deriva soprattutto dal modo in cui ci poniamo nei confronti del contesto lavorativo e quanto riusciamo a carpire i valori di quello che facciamo, giorno dopo giorno.

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