Emergono nuovi particolari dall’inchiesta della procura di Verona che ha per protagonista Luca Morisi. Oltre all’ex spin doctor di Matteo Salvini, infatti, risulta indagata una seconda persona. Si tratta di un ventenne di nazionalità romena. Anche lui, come Morisi, è accusato di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti. Nello specifico, si tratta della ormai famigerata bottiglietta di ghb (la cosiddetta droga dello stupro) rinvenuta nell’automobile su cui viaggiava il ragazzo con altre due persone dopo essere uscito da casa del professionista.
Il ragazzo romeno, inoltre, ha ammesso di fare il modello e anche l’escort di mestiere. Morisi lo avrebbe contattato su internet, dove ha diverse pagine social, probabilmente poche ore prima di invitarlo nella sua abitazione il 14 agosto scorso. Insieme a lui, nella cascina di Belfiore, viene invitato anche un altro ragazzo, anche lui ventenne. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i tre avrebbero trascorso insieme circa 12 ore, dalla sera del 13 e il pomeriggio del 14.
Verso le 17 l’auto dei due ragazzi, appena allontanatisi da casa del loro amico, viene fermata casualmente per un controllo dai carabinieri della Compagnia di San Bonifacio. Un posto di blocco, come ammesso dagli stessi militari, mirato proprio a combattere lo spaccio di droga. Di fronte ai dubbi dei carabinieri sulle loro condizioni di salute, il ragazzo ora indagato avrebbe consegnato spontaneamente una bottiglietta da 125 ml di succo di frutta, contenente una sostanza trasparente che lo stesso romeno afferma essere ghb.
Il ragazzo riferisce anche di aver ricevuto quella sostanza da Luca Morisi, aggiungendo che nel suo appartamento ci sarebbe anche cocaina. A quel punto i carabinieri decidono di presentarsi a casa di Morisi, dove è presente anche un uomo sui 50 anni con un cappello rosso, un suo amico. Anche se non ci sono ancora conferme ufficiali su questo particolare. I militari sequestrano due piatti con sopra una “sostanza pulviscolare di colore bianco”. È cocaina. Sostanza che viene rinvenuta, in piccole quantità, anche all’interno di un libro. Morisi comunque nega che la bottiglia di ghb sia sua.
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