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“Persi nello Spazio”. Il dramma di due astronauti: non si sa come farli tornare sulla Terra. Dove sono e cosa è successo

In this photo provided by NASA, Boeing Crew Flight Test astronauts Butch Wilmore, left, and Suni Williams pose for a portrait inside the vestibule between the forward port on the International Space Station’s Harmony module and Boeing’s Starliner spacecraft on June 13, 2024. (NASA via AP)

È una situazione che molti viaggiatori conoscono: partire con un piano preciso e poi doverlo cambiare per qualche imprevisto. Ma quando i viaggiatori sono astronauti e il luogo in cui sono bloccati è la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), la situazione assume una dimensione completamente diversa. Questo è esattamente ciò che è successo a Barry Wilmore e Sunita Williams, due astronauti veterani, che si trovano ora in una missione molto più lunga del previsto.

I due astronauti avrebbero dovuto trascorrere solo otto giorni sulla ISS, dopo essere arrivati il 5 giugno 2024 a bordo della Starliner, la capsula spaziale di Boeing. Tuttavia, quello che doveva essere un breve soggiorno si è trasformato in un’odissea spaziale di due mesi, e ora la NASA ha annunciato che potrebbero rimanere nello spazio fino a febbraio 2025.

Barry Wilmore, 61 anni, e Sunita Williams, 58, non sono nuovi alle missioni spaziali, essendo alla loro terza esperienza oltre l’atmosfera terrestre. Tuttavia, nessuna delle loro missioni precedenti aveva comportato un’estensione così drastica. La loro attuale avventura ha preso una piega inaspettata a causa di malfunzionamenti riscontrati durante il viaggio della capsula Starliner verso la ISS, che hanno sollevato dubbi sulla sicurezza del loro rientro a bordo di questa navicella.

La NASA ha spiegato in una conferenza stampa che la Starliner potrebbe non essere affidabile per riportare a casa i due astronauti e sta considerando seriamente l’idea di farli rientrare con la Crew Dragon di SpaceX, la navicella sviluppata dalla società di Elon Musk. Questa decisione, però, potrebbe ritardare ulteriormente il loro rientro, estendendo la loro permanenza sulla ISS di altri mesi. Il fallimento della Starliner sarebbe un ulteriore colpo per Boeing, che ha già affrontato gravi problemi negli ultimi anni, inclusi gli incidenti con i 737 Max e il recente incidente di un volo Alaska Airlines, in cui un pezzo della fusoliera si è staccato in volo.

La Starliner era partita da Cape Canaveral il 5 giugno, dopo una serie di ritardi dovuti a vari problemi tecnici. La missione doveva testare i sistemi di lancio, attracco e atterraggio della capsula, per ottenere le certificazioni della NASA necessarie a diventare un veicolo ufficiale per il trasporto di persone e merci verso la ISS. Al momento, la NASA dipende solo dalla Crew Dragon di SpaceX e dai lanciatori Soyuz dell’agenzia spaziale russa Roscosmos.

Se la NASA optasse per far rientrare Wilmore e Williams con la prossima missione Crew-9 di SpaceX, che sarebbe lanciata con due astronauti invece di quattro per fare spazio ai due membri aggiuntivi, ciò significherebbe che i due astronauti dovrebbero rimanere sulla ISS fino alla fine della missione Crew-9, prevista per febbraio 2025. In tal caso, la missione di otto giorni di Wilmore e Williams si trasformerebbe in una permanenza di otto mesi nello spazio.

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