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Personal branding: il lavoro dei sogni si trova (anche) con un buon curriculum. E una papera…

“Una papera ci salverà!”, potremmo dire. Cut the Quack, il nuovissimo tool che Virgin Media ha lanciato, ha lo scopo di aiutarci a eliminare, nell’invio di una candidatura, l’utilizzo delle cosiddette buzzword, ovvero quelle parole abusate ed inefficaci, che spesso rendono la lettura noiosa.
Una ricerca condotta da Linkedin, analizzando i profili dei propri utenti, rivela che siano in molti i “motivati, creativi, appassionati, dinamici, entusiasti”. Queste sono solo alcune delle buzzword che portano a non essere distinti dalla massa.
Nella creazione del curriculum, o della lettera di presentazione per una posizione lavorativa a cui si aspira, ci si sforza sempre di utilizzare termini che siano il più possibile accattivanti e originali, per descrivere se stessi e le proprie peculiarità, ma spesso non ci si rende conto che di originale c’è ben poco in quel che si scrive. Ecco, allora che il nostro personal branding perde di efficacia.

Una definizione di personal branding

L’espressione personal branding si può intendere, in senso ampio, come la capacità di promuovere se stessi.
In realtà, il processo non si ferma alla definizione delle modalità con cui ci si intende far conoscere: alla base deve esserci l’individuazione dei propri punti di forza e di debolezza e delle caratteristiche che rendono ciascuno di noi unico e distinguibile.
L’aspetto rilevante sta nel definire il cosa si sa fare, come lo si fa, quali i benefici che si portano e il perché si dovrebbe essere preferiti rispetto a tutti gli altri.
Una volta stabiliti questi punti, si passa a progettare una efficace strategia di comunicazione del proprio brand, ovvero del motivo per il quale un potenziale datore di lavoro decide di scegliere proprio noi tra decine di altri candidati.
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Personal branding con un “quack!”

Il funzionamento di Cut the Quack è molto semplice. Si tratta di uno strumento online, quindi utilizzabile da chiunque e in maniera gratuita.
È sufficiente copiare e incollare il testo del proprio curriculum (in inglese) nel form. Il tool restituirà immediatamente il testo corretto, segnalando i termini inefficaci con l’icona di una paperella. In questo modo, si potranno eliminare quelle parole che non definiscono il nostro reale valore e non riportano in maniera adeguata un quadro completo del “chi siamo” veramente. Si potranno eventualmente sostituire con quelle suggerite dallo steso tool, cliccando sul bottone rosso che compare in fondo al form.
Lo scopo di questo strumento non è certo quello di insegnare alle persone come strutturare il proprio curriculum, come sostiene la stessa Roxanne Chand, social media e content manager per Virgin Media Careers.
Cut the Quack vuole solo essere uno strumento utile e divertente per aiutare le persone a “uscire fuori dagli schemi” ed esprimere, con le parole più adatte, il proprio potenziale, così da non risultare banali agli occhi dei selezionatori.
È molto facile restare ancorati alle abitudini e apparire simili a chiunque altro. Bisogna, invece, cominciare a guardare a se stessi in maniera diversa e a mettere in luce i propri punti di forza. Un buon curriculum è un efficace punto di partenza per la costruzione della strategia individuale di personal branding: è lo strumento che per primo offre un’idea della unicità di ciascuno. Perché la nostra unicità ci rende ciò che siamo.

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