Il Mediterraneo, un mare che dovrebbe essere simbolo di pace e di condivisione tra popoli, sta invece diventando un luogo di violenza e di sofferenza per tanti migranti in cerca di un futuro migliore. Questa triste realtà è stata ancora una volta evidenziata da un tragico episodio che ha avuto luogo oggi pomeriggio.
Un gruppo di circa quaranta persone, tra cui una bambina di quattro anni, stava navigando verso Lampedusa a bordo di un piccolo barchino di latta, quando è stato abbordato con violenza da un peschereccio tunisino. L’equipaggio del peschereccio avrebbe cercato di sottrarre loro il motore, causando però un’instabilità del barchino che ha provocato la caduta della bambina in mare.
Gli altri naufraghi hanno raccontato l’accaduto ai soccorritori della Guardia Costiera e della Finanza, intervenuti dopo diverse ore per prestare aiuto. Al momento non si sa nulla sulla sorte della piccola, il cui corpo non è ancora stato recuperato dal mare. I suoi genitori, giunti in stato di shock al molo Favaloro, non hanno potuto fare altro che sperare in un miracolo.
Questa triste vicenda evidenzia ancora una volta la drammatica situazione che stanno vivendo tanti migranti che cercano di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo, costretti a rischiare la propria vita a bordo di barchini di fortuna. È necessario trovare una soluzione a questo problema, che non può essere risolto solo attraverso un’azione repressiva nei confronti dei trafficanti di esseri umani, ma che richiede un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire un futuro dignitoso ai migranti e alle loro famiglie. Solo così si potrà porre fine a questa tragica e continua strage nel Mediterraneo.