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Non solo il “virus misterioso”, dalla Cina anche la peste suina: emergenza in Italia

A Padova c’è stato un maxi sequestro della Guardia di Finanza di 10 tonnellate di carni suine provenienti dalla Cina, introdotte nell’Unione europea in violazione delle norme, e potenzialmente contaminate dalla peste suina africana. I militari hanno intercettato il camion proveniente dalla Cina – via Rotterdam – e hanno deciso di verificare cosa ci fosse all’interno. Le carni erano state nascoste in un doppio fondo, sulla falsa riga di quelli usati per trasportare droga. Appena accertati il tipo di carne e la provenienza, l’autorità sanitaria ha deciso di procedere subito con la distruzione del carico. La decisione è stata presa in virtù della pandemia di peste suina che ormai da un anno ha investito l’Asia, portando all’uccisione di oltre 5 milioni di capi.

L’azienda a cui era destinato il carico si trova nella zona industriale di Padova e rifornisce numerosi ristoranti cinesi della città e della provincia. Questo è solo l’ultimo di tanti episodi che riguardano la peste suina, un’emergenza di cui si parla ancora troppo poco. Gli occhi del mondo sono puntati sul Coronavirus, il nuovo misterioso virus cinese che si trasmette all’uomo, ma c’è un’altra malattia infettiva che sta destando preoccupazione. Si tratta della peste suina: l’epidemia scoppiata in Asia nel 2019 ha focolai anche in Europa, e l’allerta riguarda da vicino anche l’Italia. La peste suina africana (PSA) è causata da un virus della famiglia Asfaviridae e riguarda maiali e cinghiali. Il virus ha avuto origine in Africa prima di diffondersi in Asia ed Europa e ha già ucciso centinaia di milioni di maiali, rimodellando l’industria della carne e dei mangimi.

In Italia mangiamo poco più di 10 chili di salumi a testa all’anno: ma il dato rischia di precipitare, a causa di un virulentissima epidemia di suini che ha colpito la Cina e che sta avendo una grande ricaduta sulla produzione nostrana. La malattia non si trasmette all’uomo, quindi non è in dubbio la salubrità dei salumi, ma la gravità dell’evento è notevole per i numeri e i costi. Questa è – nel comparto – la crisi più grande dal dopoguerra: mai si era vista una decrescita che ha portato a una diminuzione del 25% della produzione mondiale e un conseguente aumento significativo dei prezzi delle materie prime per l’industria.

Come spiega Linkiesta, “un quarto dei suini del mondo sono scomparsi quest’anno e al momento non ci sono vaccini, questa è la certezza. Se le condizioni di mercato non miglioreranno sensibilmente nei prossimi mesi – sottolinea Nicola Levoni, presidente di Assica – già a partire da marzo almeno il 30% delle nostre imprese si troveranno in una situazione di difficoltà economica e finanziaria”.

 

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