Altri guai per Pfizer. L’azienda farmaceutica, al centro di numerose polemiche legate alle cause e agli indennizzi per gli effetti avversi del vaccino Covid, torna ora protagonista sulle cronache di giornale per aver raggiunto un accordo per risolvere le controversie legali sorte intorno al suo farmaco per il bruciore di stomaco, Zantac. L’accordo prevede il pagamento fino a un massimo di 250 milioni di dollari per chiudere oltre 10.000 cause legali negli Stati Uniti. A riportarlo è il Financial Times. L’annuncio arriva dopo mesi di negoziati, dopo le numerose cause intentate contro il colosso farmaceutico per i presunti rischi di cancro associati all’uso del farmaco, che è stato ritirato dal mercato nel 2006. (Continua a leggere dopo la foto)
Secondo il Financial Times, l’accordo mira a ridurre in modo sostanziale la responsabilità di Pfizer. L’azienda ha sottolineato che i suoi prodotti Zantac sono stati esaminati e approvati dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti e ha sempre sostenuto che non ci sono prove scientifiche affidabili che collegano l’uso di Zantac al cancro se utilizzato correttamente. Pfizer, in una nota, ha sottolineato la sua determinazione nel difendersi contro le accuse ritenute infondate. L’accordo serve anche a rassicurare gli investitori e mitigare i rischi di ulteriori perdite finanziarie legate alle cause legali. (Continua a leggere dopo la foto)
Lo Zantac, sviluppato da GSK e Warner-Lambert, era arrivato nel mercato degli Stati Uniti nel 1983. Dal 1996 era diventato un farmaco da banco per il bruciore di stomaco. È stato poi acquisito da Sanofi nel 2017, che lo ha poi richiamato nel 2019 dopo che un laboratorio indipendente ha mostrato un probabile effetto cancerogeno. La Food and Drug Administration ha poi confermato i risultati e, un anno dopo, ha ordinato d ritirare il prodotto dal mercato. Da allora, sono partite migliaia di cause contro diversi colossi farmaceutici – tra cui Pfizer – accusati di non aver avvertito i consumatori sulla presenza del rischio cancerogeno.