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“Piano Sovversivo”: dietro le proteste Pro-Palestina un attacco per destabilizzare il Paese?”

Un allarme preoccupante è stato sollevato da Marco Leardi su Il Giornale, riguardo alle recenti manifestazioni pro-Palestina. Secondo il quotidiano milanese, queste non sarebbero semplici proteste pacifiche, ma nasconderebbero un piano di destabilizzazione promosso da gruppi di estrema sinistra, come i Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo (Carc). L’intento non sarebbe solo quello di esprimere solidarietà al popolo palestinese, ma di avviare una mobilitazione che punta a sovvertire l’attuale governo italiano.

Il Giornale afferma che queste manifestazioni non avrebbero lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica, bensì di innescare un movimento di disordine sociale, mirato a rovesciare il governo guidato da Giorgia Meloni. Il vero obiettivo, secondo quanto riportato, sarebbe la creazione di un’escalation che porti alla sostituzione dell’esecutivo con uno che rappresenti le istanze delle cosiddette “masse popolari”.

Nel comunicato diffuso dai Carc, si parla esplicitamente di “cacciare il governo Meloni” e di imporre un nuovo esecutivo, definito come un “governo di emergenza popolare”, che porti avanti rivendicazioni contro il presunto “genocidio in Palestina”. Questa prospettiva, secondo Il Giornale, rappresenta un grave rischio per la stabilità del Paese, spingendo l’Italia verso l’eversione e minacciando l’assetto democratico.

Il messaggio dei Carc non si limita alla critica politica: esso invita alla lotta attiva e violenta. Nel documento si legge chiaramente: “La guerra va combattuta anche nel nostro Paese”, incitando i manifestanti a non fermarsi alle proteste pacifiche, ma a utilizzare il caos come strumento per conseguire i propri obiettivi politici. Un episodio emblematico citato riguarda la manifestazione pro-Palestina del 5 ottobre scorso, che era stata vietata dalle autorità ma, secondo il gruppo, “alla fine hanno dovuto accettare”.

Per Leardi, ciò che emerge dai comunicati dei Carc è la pericolosa volontà di trascinare le proteste in un confronto diretto con le forze dell’ordine. L’obiettivo, secondo il quotidiano, sarebbe chiaro: sfruttare il disordine come “primo passo per instaurare un ordine sociale più giusto”. Questo tipo di ideologia, pur apparendo estrema, viene vista come una minaccia concreta alla stabilità politica e sociale del Paese.

Nel comunicato dei Carc, si fa inoltre riferimento a una lotta contro la “classe dominante” e i “guerrafondai”, con il chiaro intento di imporre un nuovo ordine politico che abbracci una visione ultraprogressista. Il Giornale sottolinea che questa retorica, sebbene ambiziosa e utopica, ricorda momenti difficili vissuti dall’Italia in passato, quando gruppi terroristici cercarono di abbattere le istituzioni dello Stato con la violenza.

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