In piazza urlano contro la casta, si dicono vicini alla gente e condannano i privilegi. Poi, una volta arrivati al potere, i leghisti fanno tutto il contrario. La dimostrazione più lampante di questi ultimi giorni arriva dal Piemonte, dove la giunta salviniana che guida la Regione si alza di mille euro lo stipendio. La Repubblica Torino racconta che in Regione un progetto di legge a prima firma Alberto Preioni, capogruppo della Lega a Palazzo Lascaris, “punta a rimpolpare i salari degli assessori, messi a dieta nel 2012 quando sull’onda di Rimborsopoli si decise che chi, nella giunta e nell’ufficio di presidenza del Consiglio, utilizzava l’auto blu con relativo autista, avrebbe avuto una decurtazione nello stipendio di un terzo sulla parte relativa al rimborso spese: 3 mila e 500 euro che gli assessori dotati di chauffeur si sono trovati, finora, ridotta a seconda dei mesi, tra i 1200 e i 1700”.
E adesso? Con la nuova norma il rimborso tornerebbe integrale e l’auto blu a disposizione. L’opposizione Pd-5stelle promette battaglia contro “l’ennesimo regalo alla casta”, come lo definiscono i grillini e contro “una norma che va nella direzione opposta al lavoro degli anni scorsi che ha portato il Piemonte ad avere il Consiglio regionale meno pagato d’Italia” commenta imbufalito il capogruppo del Partito Democratico Domenico Ravetti. La logica, a suo tempo, era stata quella del risparmio: chi usa l’auto blu ha diritto a un rimborso inferiore.
Chi si muove con mezzi propri ha invece il rimborso pieno per l’usura e la manutenzione del veicolo e per i costi sostenuti per benzina e autostrade. Il teorema reggeva, salvo il paradosso dei consiglieri regionali, soprattutto i capigruppo o presidenti di commissione che non hanno diritto all’autista, che grazie all’interno rimborso spese finivano per guadagnare come o più del presidente della giunta o degli assessori. Con la legge di Preioni voluta dalla Lega, presidente e assessore in Piemonte guadagneranno circa mille euro in più rispetto a ora, riequilibrando il divario con gli eletti a Palazzo Lascaris.
Secondo i cedolini pubblicati sul sito del Consiglio regionale del Piemonte, il presidente Cirio a gennaio ha percepito un compenso lordo di 9 mila e 33 euro, e un netto di 6 mila 700, il suo vice presidente e gli assessori 8 mila 583, sempre lordi (5 mila 9 netti) a fronte degli 8500 euro che spettano a un consigliere regionale senza incarichi, ai 9250 di chi presiede una commissione e dei 9500 del capogruppo: tra i 6,8 e i 7 mila 200 netti, secondo i mesi e le trattenute.
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