Non usa troppi giri di parole Pif, all’anagrafe Pierfrancesco Diliberto, per parlare del fascismo e dei valori fondamentali dell’accoglienza: “Se una volta fare il saluto romano era un’eccezione, adesso accade quasi ogni giorno e sta diventando la normalità. Mi preoccupa parecchissimo” ha affermato il giornalista de Il Testimone e Caro Marziano e regista, presente alla serata di chiusura del Festival Internazionale del Giornalismo in scena a Perugia.
Un’occasione per Pif per parlare del suo ultimo libro, Che Dio perdona tutti (edito nel 2018 da Feltrinelli), ma anche di alcuni temi di attualità. A partire dalla figura di Benito Mussolini: “Cosa penso di chi sostiene abbia fatto anche delle cose buone? Viviamo in un paese democratico e dobbiamo partire dal fatto che Mussolini, come tutti i dittatori di qualunque colore, era un dittatore di merda”.
Immancabile, poi, la stoccata contro la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: “Giorgia Meloni ha candidato un nipotino di Mussolini e ha fatto un video davanti al Palazzo dell’Eur a Roma dove questo signore afferma che Mussolini ha fatto anche tante belle cose. Allora paragoniamo le leggi razziali alla bonifica delle paludi?” si chiede Pif retoricamente.
Per il regista de La mafia uccide solo d’estate, il pericolo di oggi è l’avvento di una “una nuova tipologia di fascismo”, vale a dire quello del “povero che ha motivi per essere incazzato e se la prende con chi è più povero di lui, non con chi governa”. In passato Pif era stato anche al centro di uno scontro con Salvini, che lo aveva definito “ipocrita e amico del Pd”.
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