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Salvini sciacalla sulla tragedia di Palermo, Pif gli risponde: “Fai schifo”

Matteo Salvini e l’arte dello sciacallaggio sui social. A Palermo un nubifragio si è abbattuto sulla città, devastandola. Ci sono morti e dispersi. E il leader della Lega non è riuscito a fermarsi nemmeno di fronte a questa tragedia. E ha deciso di sfruttarla  per fare propaganda. Salvini ha pubblicato un video in cui si sente una persona dire “Guarda, la gente sta morendo”. Il senso del post di Salvini? Dire che il sindaco Leoluca Orlando “a furia di pensare solo agli immigrati, dimentica i suoi cittadini”. Le parole di Salvini sono state giustamente condannate da tutti. Fuori luogo. Uno sciacallaggio politico e elettorale vergognoso. E tra i più duri nei commenti c’è stato anche Pif, il regista e attore palermitano ha aspettato un po’, poi ha risposto.

Ieri sera, mentre Palermo piangeva due vittime di un violento nubifragio, il segretario del primo partito d’Italia (ma ormai in un declino inesorabile) ha pensato bene di “sfruttare” la tragedia per sferrare un attacco politico contro il sindaco Leoluca Orlando e i migranti. Pif nel suo post contro Salvini spiega: “Ora che è passata una notte, posso giudicare il tweet ‘elettorale’ di Salvini in maniera meno impulsiva e serena. Mi sembra chiaro ed evidente, quindi, che questo tweet ‘elettorale’ faccia semplicemente schifo!”.

Continua Pif: “Perché è il prodotto di un modo di fare politica che fa semplicemente schifo. Non è una questione di destra o di sinistra, fa semplicemente schifo e basta – scrive Pif contro Salvini -. Lo schifo non risolve i problemi del Paese. Lo schifo illude il popolo e fa avere un meraviglioso stipendio, e poi un’ottima pensione, a chi lo crea”. Il post di Pif è stato subito condiviso da migliaia di persone, così come quelli di altri personaggi noti che hanno voluto far sentire la loro voce di fronte a questo scempio.

“Di fronte alla morte di due miei concittadini per questa immane tragedia le dico semplicemente una cosa: lei è un turpe e miserabile sciacallo. Spero che le nostre lacrime diventino per lei gocce della tortura cinese”, ha scritto ad esempio anche Roy Paci.

 

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