Effettuare dei pignoramenti sui conti correnti degli italiani sarà, d’ora in poi, più facile. Tutta colpa di una convenzione, da poco entratat in vigore, tra il ministero della Giustizia e l’Agenzia dell’entrate, che apre di fatto le porte delle banche dati fiscali agli ufficiali giudiziari per la ricerca di beni e liquidità così da poter procedere ai prelievi forzosi. A sottolinearlo è stato lo stesso Guardasigilli Carlo Nordio, attraverso una nota che specifica come, grazie alla convenzione, “sarà consentito l’accesso autonomo degli ufficiali giudiziari alle banche dati dell’Agenzia, utili ai fini della ricerca telematica di beni con titolo esecutivo da pignorare su richiesta del creditore o da sottoporre a procedura concorsuale da parte del curatore della liquidità giudiziale”. (Continua a leggere dopo la foto)
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Come spiegato da Italia Oggi, grazie alle nuove regole il creditore potrà rivolgersi all’ufficiale giudiziario per avviare la ricerca di informazioni sulla situazione patrimoniale del debitore. D’ora in poi, inoltre, la caccia ai beni pignorabili sarà più capillare, potendosi avvalere dei contenuti presenti nelle banche dati fiscali. (Continua a leggere dopo la foto)
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Una volta individuati eventuali beni da colpire, si può poi procedere a esecuzione forzata e a procedure concorsuali. Al momento l’utilizzo è ai fini di giustizia del codice di procedura civile e delle normative a esso collegate, ma nell’ottica della riforma della discossione questo passaggio diventa un test del principio contenuto nella legge delega di riforma fiscale sulla maggiore capillarità di acquisizione delle informazioni. (Continua a leggere dopo la foto)
L’accesso riguarderà anche le informazioni finanziarie e dei conti correnti contenute nell’Archivio rapporti finanziari dell’Agenzia e alimentato dai flussi informativi delle banche. L’utilizzo sarà possibile per la ricostruzione patrimoniale e il recupero credito nell’ambito di procedure concorsuali di procedimenti in materia di famiglia e relativi alla gestione di patrimoni altrui.