Anche Simone Pillon non risparmia critiche e colpi bassi a Luca Morisi. L’ormai ex spin octor dei canali social di Matteo Salvini è finito nella bufera politica e mediatica per la brutta storia di droga che tutti gli organi di stampa stanno raccontando nei minimi particolari. A colpire l’opinione pubblica sono soprattutto le ricostruzioni uscite nelle ultime ore, secondo le quali Morisi, in compagnia di un altro uomo, si sarebbe intrattenuto per una giornata intera nel suo appartamento veronese con due ventenni romeni consumando cocaina e ghb (la cosiddetta droga dello stupro). Il senatore cattolico leghista Pillon commenta: “Morisi non mi è mai piaciuto”.
Nel corso della sua intervista al Foglio, il senatore della Lega Simone Pillon non afferma espressamente che Luca Morisi sia omosessuale, ma lo lascia intendere chiaramente. Da ricordare che Pillon è uno dei maggiori oppositori del ddl Zan, la proposta di legge a firma Pd bloccata ormai in Parlamento da mesi. “Non mi stupisce, viste le note attitudini del personaggio. – afferma gelido Pillon commentando quanto accaduto all’inventore della Bestia – La giustizia divina ha fatto il suo corso. A me questo Morisi non è mai piaciuto. Mai. Poi mi ha sempre fatto la guerra, ora capisco tante cose”, si sfoga il senatore.
“Adesso capisco quando a Verona, al congresso mondiale della famiglia, Morisi si mise di traverso. Non voleva che Matteo vi partecipasse, diceva che era divisivo, poco conveniente politicamente”, ricorda un inviperito Pillon. “Luca decideva tutto. – si sfoga contro Morisi – Diceva chi andava in televisione e chi no. Sceglieva i contenuti. Non mi mandava mai in tv, ma io ho i miei canali. Per me è una brutta notizia per l’uomo e pregherò per lui nonostante la guerra che mi ha sempre fatto, ma magari è una bella notizia per la Lega”, aggiunge sibillino.
Poi, la stoccata finale contro il suo avversario caduto in disgrazia. “Sta parlando della corrente Mykonos? – risponde al giornalista che gli domanda se esista ipocrisia nella Lega sull’omosessualità – Sono i gay del mio partito. Li conosco tutti. Tra Camera e Senato non bastano due mani per contarli. Niente di personale, ci mancherebbe. Ognuno vive come vuole. Basta saperlo. Questo sì”, conclude Pillon.
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